“Colpita la mia famiglia” Chiara Ferragni a processo per truffa: l’imprenditrice digitale rompe il silenzio per la prima volta

Chiara Ferragni citata in giudizio per truffa aggravata riguardante le operazioni commerciali con Balocco e Dolci Preziosi, ribadisce la sua innocenza e definisce l'accusa ingiusta.

Chiara Ferragni, nota influencer e imprenditrice, si trova attualmente coinvolta in un procedimento legale che la vede accusata di truffa aggravata dalla Procura di Milano. L’accusa è legata a operazioni commerciali relative a prodotti di marca Ferragni, suscitando notevole interesse mediatico e dibattito pubblico. Ferragni ha dichiarato di ritenere l’accusa ingiusta e ha espresso la sua determinazione a dimostrare la propria innocenza.

Il processo e le dichiarazioni di Chiara Ferragni

In seguito alla notifica di citazione in giudizio ricevuta, Chiara Ferragni ha commentato: “Credevo sinceramente che non servisse un processo per dimostrare di non aver truffato nessuno”. L’influencer ha descritto l’accusa mossa dalla Procura come “ingiusta” e ha dichiarato di essere “serena e ancor più determinata”, convinta che la propria innocenza verrà alla fine dimostrata. Il decreto di citazione è stato notificato agli avvocati di Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, i quali affermano di essere certi che la vicenda non abbia rilevanza penale e che ogni questione controversa sia stata già trattata con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm).

Chi sono gli accusati e il contesto legale

Oltre a Chiara Ferragni, sono accusati di truffa aggravata anche il suo ex manager Fabio Damato, l’amministratrice delegata di Balocco, Alessandra Balocco, e Francesco Cannillo di Dolci Preziosi. La Procura ha avviato il procedimento a seguito di indagini che hanno esaminato le pratiche commerciali associate ai prodotti di Ferragni, in particolare il pandoro brandizzato Balocco e le uova di Pasqua firmate Ferragni. La questione è emersa a seguito di un’indagine dell’Antitrust, che ha già inflitto una multa di 1 milione di euro a Ferragni per pratiche commerciali scorrette.

Le operazioni commerciali contestate

Secondo l’accusa, durante la campagna commerciale del pandoro Balocco durante il periodo natalizio del 2022, si sarebbe dato a intendere ai consumatori che l’acquisto del prodotto avrebbe sostenuto la ricerca per l’osteosarcoma e il sarcoma di Ewing. La Procura sostiene che, in realtà, i fondi per il progetto erano già stati stanziati, con una pratica simile che si sarebbe ripetuta nel 2021 e nel 2022 per le uova di Pasqua di Dolci Preziosi. La questione è di particolare rilevanza, poiché coinvolge non solo la reputazione di Ferragni, ma anche l’affidabilità delle operazioni commerciali nel settore alimentare.

Le conseguenze legali e le reazioni

In risposta alle accuse, gli avvocati di Ferragni hanno presentato una memoria difensiva in Procura, sostenendo che non ci sono condotte costituenti reato e che manca la necessità di procedere. Nonostante le loro argomentazioni, la Procura ha deciso di proseguire con il processo, demandando al giudice del dibattimento ogni decisione. Nel frattempo, Ferragni ha già raggiunto un accordo con il Codacons per una donazione di 200 mila euro in beneficenza e ha effettuato un risarcimento di 150 euro ai consumatori. La vicenda ha suscitato un ampio dibattito pubblico, evidenziando le responsabilità legate alla promozione commerciale e alla trasparenza nei rapporti con i consumatori.