“Violenta aggressione, necessario intervento medico” il famosissimo inviato del tg satirico finisce in ospedale. Cos’è successo
Max Laudadio aggredito mentre riprendeva un servizio sui compro oro abusivi a Padova, il cameraman ha riportato una frattura al gomito e 30 giorni di gesso.
Il mondo del giornalismo d’inchiesta è spesso caratterizzato da situazioni di rischio e pericoli inaspettati. Recentemente, un episodio di violenza ha coinvolto Max Laudadio, noto inviato del programma satirico Striscia la Notizia, e la sua troupe in un servizio dedicato ai compro oro abusivi. Questo evento ha suscitato preoccupazione non solo per la sicurezza degli operatori, ma anche per l’andamento delle attività di denuncia sociale condotte dai media.
Il racconto dell’aggressione
Il 31 gennaio, nei pressi della stazione di Padova, Max Laudadio e il suo cameraman si sono trovati in una situazione di grave pericolo mentre stavano realizzando un servizio. Secondo quanto riportato, l’inviato stava interagendo con alcuni giovani che erano stati filmati mentre tentavano di vendere oro illegalmente. Improvvisamente, la conversazione è degenerata in un’aggressione. I ragazzi, spaventati dalla presenza delle telecamere, hanno iniziato a minacciare Laudadio e a spingerlo, fino a quando uno di loro non ha afferrato un tubolare di ferro da un cestino e lo ha scagliato contro il cameraman. Il risultato di questo attacco è stata una frattura del gomito per il cameraman, il quale sarà costretto a portare un gesso per trenta giorni. Le forze dell’ordine sono intervenute, e per i tre giovani coinvolti, di cui due minorenni, è stata adottata una misura di Daspo urbano, con avvisi orali e un obbligo di lasciare la città.
Una crescente preoccupazione per la sicurezza dei giornalisti
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di aggressioni che colpiscono i giornalisti, in particolare gli inviati di Striscia la Notizia. Max Laudadio non è nuovo a situazioni simili; già nel settembre 2024 aveva subito un’aggressione a Milano, dove era stato preso a calci e pugni da un presunto truffatore. In quell’occasione, il malintenzionato lo aveva minacciato, invitandolo a lasciare il luogo con frasi intimidatorie. Anche Vittorio Brumotti, un altro volto noto del programma, ha subito diversi attacchi in varie città italiane, dimostrando quanto possa essere pericoloso il lavoro di denuncia condotto dai giornalisti. Le aggressioni che ha subito, tra cui quella a San Severo, hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza degli operatori che si occupano di temi delicati come la criminalità organizzata e le truffe. Le autorità competenti sono chiamate a garantire una protezione adeguata per chi lavora nel settore dell’informazione, affinché possano continuare a svolgere la loro importante funzione di vigilanza e denuncia senza temere per la propria incolumità.