Bimba uccisa dal pitbull ad Acerra, la terribile scoperta sul padre della bimba
Il padre della bimba azzannata da un pitbull risulta positivo ai cannabinoidi. Indagato per omicidio colposo, ha fornito versioni contrastanti sull'incidente. Telecamere acquisite per le indagini.
Un tragico evento ha scosso la comunità di Acerra, dove una bimba di nove mesi è stata aggredita e morta, presumibilmente a causa del proprio cane, un pitbull. L’attenzione si è concentrata sul padre della piccola, il quale è risultato positivo ai cannabinoidi in seguito a dei test tossicologici. Le indagini sono in corso e si stanno acquisendo prove per chiarire le dinamiche del drammatico incidente.
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Dettagli sulla tragedia avvenuta ad Acerra
La notte del 15 febbraio 2025, una bimba di nove mesi è stata azzannata dal pitbull di famiglia nella loro abitazione a Acerra, un comune della provincia di Napoli. Dopo l’incidente, il padre della piccola ha portato la figlia d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Villa dei Fiori, dove è arrivata in condizioni critiche, ma purtroppo non è riuscita a sopravvivere. L’animale, di nome Tyson, è un pitbull di otto anni e 25 kg, e non era registrato con un microchip, contrariamente a Laika, una meticcia che viveva con loro.
Il padre, un uomo di 25 anni, è attualmente indagato per omicidio colposo, con l’accusa di non aver vigilato adeguatamente sul cane. I test tossicologici preliminari hanno rivelato la presenza di cannabinoidi nel suo sistema, ma ulteriori analisi saranno necessarie per confermare l’esito e comprendere le circostanze dell’assunzione della sostanza.
Doppia versione degli eventi da parte del padre
Secondo le prime ricostruzioni, il padre della bimba ha fornito due versioni contrastanti riguardo all’incidente. Inizialmente, al personale medico, ha affermato che la figlia era stata aggredita da un cane randagio. Tuttavia, in seguito, alla Polizia, ha dichiarato che l’aggressione era avvenuta per mano del pitbull di casa. Questa discrepanza è stata giustificata dai legali del 25enne, che hanno sottolineato come si fosse trovato in uno stato di shock dopo l’accaduto.
Le versioni discordanti hanno sollevato interrogativi e gli investigatori stanno esaminando la situazione. Nel frattempo, i due cani presenti nell’abitazione sono stati trasferiti in un canile convenzionato con l’ASL Napoli 2 Nord, per garantire ulteriori indagini e valutazioni sul loro comportamento.
Test tossicologici e risultati preliminari
Il padre della bimba è stato sottoposto a test tossicologici nella notte successiva all’incidente, come richiesto dalla Polizia. I risultati preliminari hanno mostrato una positività ai cannabinoidi, indicando che l’uomo avrebbe fumato hashish, mentre è risultato negativo per altre sostanze come cocaina, alcol e oppiacei. Tuttavia, questi risultati devono essere confermati da ulteriori accertamenti, e non chiariscono quando e in quale quantità la sostanza sia stata assunta.
Il coinvolgimento del padre nella vicenda ha suscitato un forte dibattito pubblico, con molte persone che si interrogano sulle sue responsabilità nel mantenere la sicurezza della bimba. La Procura di Nola ha avviato un’inchiesta approfondita per far luce su questa triste vicenda e per stabilire eventuali responsabilità legali.
Indagini e acquisizione delle immagini di videosorveglianza
Le autorità stanno attualmente raccogliendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per ricostruire quanto accaduto nella notte dell’aggressione. Secondo quanto riferito, il padre avrebbe dichiarato di non essersi accorto dell’attacco perché era addormentato. La bimba, a quanto pare, sarebbe stata lasciata sul letto matrimoniale e successivamente ritrovata sul pavimento in una pozza di sangue.
La corsa disperata verso il Pronto Soccorso è avvenuta intorno alle 00:26, e il padre ha raccontato ai medici che la figlia era stata aggredita da un cane randagio. Solo in un secondo momento, con l’arrivo della Polizia, ha ammesso che l’aggressione era stata causata dal pitbull di famiglia. Gli inquirenti stanno valutando la sua testimonianza alla luce delle evidenze raccolte, comprese le ferite sulla piccola, che sembrerebbero confermare la sua versione degli eventi.
In attesa di ulteriori sviluppi, la comunità di Acerra rimane scossa da questo drammatico incidente, mentre gli inquirenti continuano a lavorare per fare chiarezza su un evento che ha scosso profondamente le famiglie della zona.