“È stata arrestata lei” Francesco Capuano, ucciso nella sua auto in garage, arriva la svolta inaspettata

Rosa Capuano, figlia della vittima, arrestata per l'omicidio del padre Francesco, ucciso a Suzzara. Il movente sarebbe legato alla sua volontà di affrancarsi e diventare erede.

Le indagini sull’omicidio di Francesco Capuano, avvenuto il 23 dicembre nel garage della sua abitazione a Suzzara, nel Mantovano, hanno fatto un passo significativo con l’arresto della figlia della vittima, Rosa Capuano, di 46 anni. Francesco Capuano è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco alla testa, sparati da distanza ravvicinata, un evento che ha scosso la comunità locale e ha sollevato molte domande sulla dinamica di questo crimine. L’arresto di Rosa Capuano rappresenta un cambiamento cruciale nelle indagini, che ora si concentrano su di lei come principale sospettata.

Il movente dell’omicidio

Secondo le indagini condotte dai carabinieri, il presunto movente dell’omicidio sarebbe legato alla volontà di Rosa Capuano di liberarsi dall’influenza paterna, considerata eccessiva e oppressiva. Inoltre, ci sono indicazioni che l’indagata potesse avere l’intenzione di diventare l’erede universale del patrimonio del padre. Queste motivazioni, unite alla dinamica familiare complessa, hanno portato gli investigatori a concentrare l’attenzione su di lei come principale responsabile del crimine. Rosa è stata arrestata a Giugliano, in provincia di Napoli, presso l’abitazione della sorella, dove era stata trasferita dopo l’omicidio, poiché la sua casa a Suzzara era stata posta sotto sequestro. Le accuse formulate nei suoi confronti includono omicidio premeditato e detenzione illecita di arma da fuoco. Gli inquirenti affermano di aver raccolto prove significative che la collegano all’omicidio, anche se le indagini sono ancora in corso e potrebbero emergere nuovi elementi.

Cosa era successo

Il giorno dell’omicidio, Rosa Capuano ha contattato i soccorsi dichiarando di aver trovato il corpo del padre sul sedile del lato guida della sua auto, parcheggiata nel garage condominiale di Suzzara. Secondo la sua versione, aveva accompagnato il padre in garage per uscire con l’auto, come era solita fare, e si era poi ritirata in casa per recuperare un oggetto dimenticato. Al suo ritorno, dopo un intervallo di oltre mezz’ora, avrebbe scoperto il corpo senza vita di Francesco. Tuttavia, l’autopsia ha rivelato che Francesco Capuano, un pensionato di 79 anni, era morto tra le 9 e le 9:30 del mattino, colpito da tre proiettili sparati a distanza ravvicinata alla testa, smentendo la narrazione della figlia riguardo ai tempi e alle circostanze dell’evento.

L’autopsia

Il rapporto autoptico, effettuato presso l’ospedale Carlo Poma di Mantova, ha rivelato dettagli inquietanti sulla modalità dell’omicidio. Durante un esame durato circa cinque ore, è stato confermato che tre colpi sono stati esplosi a bruciapelo e in rapida successione alla testa di Francesco Capuano. I proiettili, estratti dal cranio della vittima, sono stati rinvenuti in posizioni critiche: uno alla tempia e due ai lati della fronte. Le indagini forensi successive, condotte dai Ris di Parma, hanno ulteriormente analizzato i proiettili per raccogliere informazioni utili a ricostruire la dinamica dell’omicidio e a identificare l’arma utilizzata.

Chi era Francesco Capuano

Francesco Capuano, originario di Napoli, ha trascorso gran parte della sua vita lavorativa come bidello in una scuola di Scampia. Nel 2010, si era trasferito a Suzzara con la moglie e due dei suoi quattro figli. Dopo la morte della consorte, Francesco aveva continuato a vivere con la figlia Rosa, di 46 anni. I vicini di casa lo descrivevano come una persona riservata e tranquilla, mai coinvolta in conflitti o controversie. La sua morte ha suscitato un profondo senso di shock e tristezza nella comunità, lasciando molti a interrogarsi sulle cause e sulle circostanze di un omicidio così violento e inaspettato.