Caso Liliana Resinovich, emerso nelle ultime ore un misterioso dettaglio sulla morte della donna: di cosa si tratta
Il programma "Chi l'ha visto?" indaga sul caso di Liliana Resinovich, evidenziando la possibilità che Sebastiano Visintin abbia manomesso i filmati della GoPro usati come alibi nella sua scomparsa
Il caso di Liliana Resinovich continua a suscitare interesse e preoccupazione, specialmente dopo la recente trasmissione del programma “Chi l’ha visto?”. La puntata ha messo in luce dettagli inquietanti riguardo alla GoPro fornita da Sebastiano Visintin, marito di Liliana, come prova di alibi. Secondo quanto emerso, i filmati registrati dalla GoPro potrebbero avere date e orari modificabili, sollevando interrogativi sulla veridicità dell’alibi presentato.

Il contesto della scomparsa di Liliana Resinovich
Liliana Resinovich, una donna di 63 anni, è scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste. Il suo caso ha attirato l’attenzione di media e autorità, trasformandosi in un intricato giallo che ha generato numerose speculazioni. Sebastiano Visintin, marito di Liliana, ha fornito una GoPro come parte della sua testimonianza. Secondo quanto riportato, i cellulari della donna e la GoPro sono rimasti nella residenza della coppia, ma nulla è stato sequestrato per diverso tempo. Questo ha portato i familiari di Liliana a nutrire dubbi sull’integrità delle prove fornite. La trasmissione ha rivelato che i dati di registrazione di una GoPro possono essere facilmente alterati, un aspetto che non è sfuggito all’attenzione dei familiari e degli investigatori.
Le dichiarazioni dei familiari di Liliana
I familiari di Liliana, in particolare il fratello Sergio e la cugina Silvia, hanno espresso forte preoccupazione riguardo alla possibilità che i filmati siano stati manomessi. Sergio ha affermato che la perizia ha finalmente riconosciuto l’omicidio, contrariamente alle prime ipotesi di suicidio, e ha sottolineato l’importanza di indagare su tutti i possibili sospetti. Ha suggerito che sarebbe opportuno interrogare anche i familiari di Visintin, dato che non sono stati mai sentiti. Inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di sentire anche il figlio di Visintin, che ha vissuto con Liliana e Sebastiano e potrebbe avere informazioni preziose. Queste dichiarazioni evidenziano un clima di crescente sfiducia nei confronti dell’alibi fornito dal marito di Liliana, aumentando la pressione sulle autorità affinché approfondiscano le indagini.
La testimonianza di Sebastiano Visintin
Visintin ha raccontato ai giornalisti di essere uscito di casa dopo aver fatto colazione per provare la GoPro, mentre Liliana sarebbe dovuta andare a fare delle commissioni e successivamente recarsi a casa di Claudio Sterpin, amico della coppia. Tuttavia, Liliana non è mai arrivata a destinazione. La registrazione della GoPro, che Visintin ha presentato come alibi, mostra un breve filmato di 13 secondi in cui si vede il cammino da una zona di Trieste a un punto sopraelevato. Questo video è diventato oggetto di contestazione da parte dei familiari di Liliana, i quali sostengono che potrebbe essere stato manomesso e che Visintin potrebbe aver ricevuto aiuto da un complice per spostarsi.
Le implicazioni della trasmissione
La trasmissione “Chi l’ha visto?” ha gettato nuova luce su un caso già complesso, evidenziando le potenziali manipolazioni delle prove. Le affermazioni sui filmati della GoPro e la possibilità di alterare la data e l’ora hanno riacceso il dibattito sull’affidabilità delle prove presentate da Visintin. Gli esperti di investigazione e i familiari di Liliana chiedono ora maggiori chiarimenti e un’indagine approfondita. Questo caso rimane aperto e avvolto nel mistero, suscitando l’interesse della comunità e la necessità di verità e giustizia per Liliana Resinovich.