“Era con me dopo che ha gettato il corpo” la migliore amica di Ilaria Sula rompe il silenzio: la rabbia verso Mark Simson
Maria Sofia Lombardo ricorda Ilaria Sula, uccisa da Mark Samson, rivelando dettagli inquietanti sull'ultimo incontro e le conversazioni avute prima dell'omicidio, esprimendo il suo dolore per la perdita.
Il caso di Ilaria Sula, giovane ventiduenne tragicamente uccisa, continua a suscitare grande attenzione mediatica. La testimonianza della sua migliore amica e coinquilina, Maria Sofia Lombardo, offre uno sguardo inquietante sugli eventi che hanno preceduto la sua morte. La ricostruzione di Maria Sofia è stata recentemente trasmessa nel programma Pomeriggio 5, dove ha condiviso dettagli strazianti dell’incontro con l’assassino e le interazioni avute con lui nei giorni precedenti alla tragedia.

Il racconto di Maria Sofia Lombardo
Maria Sofia Lombardo ha descritto Ilaria come la sua migliore amica, sottolineando il profondo legame che le univa. Nel corso della videochiamata, ha rivelato di aver ricevuto messaggi da Mark Samson, l’assassino di Ilaria, il giorno stesso in cui il corpo della giovane è stato trovato. Maria Sofia ha raccontato: “Quella sera, dopo un’ora che lui ha gettato il corpo, si è visto con me. Sono distrutta e a pezzi. Eravamo praticamente sorelle”. Le parole di Maria Sofia sono cariche di dolore e incredulità, riflettendo la confusione e la rabbia provate in quel momento.
Ha inoltre evidenziato come Samson si fosse avvicinato a lei, esprimendo la necessità di parlare e di sfogarsi riguardo ai problemi che aveva con Ilaria. “I giorni in cui Ilaria era ‘scomparsa’, mi ha chiesto cosa facessi, se uscivamo, se ci vedevamo. Conversazioni normali, tant’è che poi quando si è scoperto quello che ha fatto, io non ci credevo”, ha dichiarato Maria Sofia. Questo scambio di messaggi ha creato un quadro di normalità che, col senno di poi, appare inquietante.
In un altro passaggio, Maria Sofia ha specificato che dal telefono di Ilaria, Samson le aveva scritto di essere in compagnia di un ragazzo mai visto prima, affermando di trovarsi nei pressi di Napoli e rifiutando di condividere la sua posizione nonostante le ripetute richieste di Maria Sofia. “Sembrava veramente che scrivesse Ilaria, perché lui ci conosceva talmente bene, o la conosceva talmente bene, che sapeva cosa e come scriverlo”, ha aggiunto Maria Sofia, rivelando un aspetto inquietante della manipolazione psicologica subita.
Il racconto di Maria Sofia Lombardo sottolinea l’importanza di prestare attenzione ai segnali di allerta nelle relazioni interpersonali e mette in evidenza la necessità di un supporto adeguato per le vittime di violenza e stalking. La sua testimonianza rappresenta un richiamo alla consapevolezza e alla sensibilizzazione su temi così delicati e complessi.
Risorse per le vittime di violenza
In un contesto così tragico, è fondamentale ricordare che esistono risorse disponibili per coloro che possono trovarsi in situazioni di violenza o stalking. Chiunque si senta in pericolo o abbia bisogno di aiuto può contattare il numero 1522, attivo per fornire supporto e assistenza. Questo servizio offre la possibilità di parlare con un’operatrice, garantendo riservatezza e supporto in diverse lingue, tra cui italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese e polacco.
È essenziale che le persone vulnerabili avvertano di non essere sole e che ci siano canali di comunicazione per ricevere il supporto necessario. La storia di Ilaria Sula e le parole di Maria Sofia Lombardo servono da monito e sollecitano un’azione collettiva nella lotta contro la violenza di genere e gli abusi relazionali. Ogni voce conta e ogni storia merita di essere ascoltata.