“Venite, ho ucciso mia moglie” i carabinieri arrivano e lo trovano così: la tragica scoperta
Un uomo ha ucciso la moglie a Mariotto, nel Barese, e ha tentato il suicidio dopo aver confessato il delitto ai carabinieri, che stanno indagando sul movente.
Un tragico episodio di femminicidio ha scosso la frazione di Mariotto, situata nel comune di Bitonto, in provincia di Bari. Un uomo ha assassinato la moglie con un coltello e, dopo il delitto, ha contattato il numero di emergenza 112 per confessare la sua azione. Durante la chiamata, avrebbe dichiarato: «Ho ucciso mia moglie, venite». All’arrivo dei carabinieri della compagnia di Modugno, l’uomo è stato trovato barricata in bagno, manifestando l’intenzione di togliersi la vita. I militari sono riusciti a entrare e a fermarlo, avviando nel contempo le indagini per comprendere le motivazioni alla base di questo gesto estremo.
Dettagli della vicenda
I due protagonisti di questa drammatica storia sono pensionati. La vittima, una donna di 74 anni, ha perso la vita in circostanze atroci. Il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, ha commentato l’accaduto, esprimendo il dolore della comunità per la perdita di una vita e l’impatto che questo evento ha avuto sul tessuto sociale locale. «Questa mattina, a Mariotto, una donna è stata uccisa. È stata spezzata una vita e con essa il respiro dell’intera comunità», ha affermato il sindaco, sottolineando l’importanza di questo triste episodio per la città.
Attraverso le sue parole, il sindaco ha voluto evidenziare il dolore profondo che accompagna la Pasqua, un periodo di riflessione e sofferenza, facendo riferimento alla Madonna Addolorata. «Nel tempo pasquale, in cui la sofferenza della Madonna Addolorata ci parla di un dolore muto, lacerante, questo fatto risuona con un’eco ancora più cupa», ha dichiarato. La sua testimonianza mette in luce come eventi di questo tipo non solo colpiscano le famiglie coinvolte, ma abbiano ripercussioni su tutta la comunità.
Il sindaco ha concluso il suo intervento invitando al silenzio, un gesto di rispetto e riflessione nei confronti della tragedia. «Bitonto oggi è ferita. E piange in silenzio con Mariotto, con chi ha conosciuto questa donna, con chi ne sentirà l’assenza. Non aggiungo altro. Non servono parole, oggi», ha affermato, evidenziando l’impatto emotivo che questo episodio ha avuto su tutti i cittadini.
Indagini in corso
Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per chiarire le circostanze e il movente che hanno portato a questo terribile atto di violenza. Gli inquirenti stanno raccogliendo informazioni e testimonianze per ricostruire il contesto in cui è avvenuto il femminicidio. È fondamentale determinare se ci siano stati segnali premonitori o precedenti situazioni di conflitto tra i coniugi che potrebbero aver contribuito a questo epilogo tragico.
Il femminicidio è un problema sociale complesso che richiede l’attenzione non solo delle forze dell’ordine, ma anche delle istituzioni e della società civile. È necessario promuovere la prevenzione della violenza domestica, attraverso campagne di sensibilizzazione e l’implementazione di servizi di supporto per le vittime. Questo caso, come tanti altri, mette in luce l’urgenza di affrontare il fenomeno del femminicidio in modo serio e sistematico.
La comunità di Mariotto e Bitonto è ora chiamata a riflettere su quanto accaduto e a lavorare insieme per creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti. Non è solo una questione di giustizia per la vittima, ma anche di responsabilità collettiva nel prevenire futuri atti di violenza. Le indagini continueranno nei prossimi giorni, e ulteriori aggiornamenti saranno forniti man mano che emergeranno nuove informazioni.