“Così è stata uccisa” Rivelati i risultati dell’autopsia sul corpo di Teresa Stabile: la scoperta sul marito 

L'autopsia rivela come è morta Teresa Stabile

Un tragico episodio di violenza domestica ha scosso la comunità di Samarate, in provincia di Varese. Mercoledì sera, Vincenzo Gerardi, un uomo di 57 anni, ha assassinato la moglie Teresa Stabile, di 55 anni, con quindici coltellate, di cui almeno una ha colpito il cuore. La drammatica vicenda è emersa a seguito dell’autopsia effettuata sul corpo della vittima, che ha confermato la causa del decesso.

Dettagli dell’omicidio

L’omicidio si è verificato nel cortile del condominio in cui vivevano entrambi. Secondo le informazioni riportate, la morte di Teresa è stata immediata a causa di una ferita letale inflitta al cuore. Questo tragico evento ha destato profonda preoccupazione e indignazione tra i residenti del quartiere, che hanno assistito impotenti a un atto di violenza così brutale. Le autorità sono intervenute rapidamente, arrestando Gerardi in flagranza di reato subito dopo l’accaduto. La salma della vittima è stata dissequestrata e sarà restituita ai familiari per le esequie.

Premeditazione e stalking

Le indagini condotte dagli inquirenti hanno portato alla luce dettagli inquietanti, suggerendo che il delitto fosse premeditato. Vincenzo Gerardi è accusato non solo di femminicidio, ma anche di stalking. Le prove a sostegno di questa accusa includono lettere testamento scritte dall’uomo un mese prima dell’omicidio, nelle quali manifestava l’intenzione di uccidere Teresa e di togliersi la vita, fissando anche una data precisa per la realizzazione del suo piano. Questo comportamento riflette una premeditazione lucida e disturbante, con elementi che si allineano al piano eseguito il giorno del delitto.

Contesto e reazioni

La relazione tra i coniugi era segnata da tensioni crescenti, aggravate dalla decisione di Teresa di avviare le pratiche di separazione. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Busto Arsizio, Gerardi avrebbe tormentato la moglie per diversi mesi, un elemento che potrebbe configurare anche il reato di atti persecutori. Questo caso ha riacceso il dibattito sulla violenza di genere, evidenziando l’importanza di prestare attenzione ai segnali premonitori e alle richieste di aiuto che spesso vengono trascurate. La vicenda ha suscitato un’ondata di indignazione a livello locale e ha riportato alla ribalta la necessità di interventi più efficaci per la prevenzione della violenza domestica.