Joal Fadiouth: l’isola senegalese delle conchiglie
Quando giochi di terra e di maree danno vita a meravigliosi scenari quasi irreali
La natura, si sa, nasconde “poteri magici“.
Fenomeni naturali combinati a volte al fato spesso riescono a creare meraviglie per i nostri occhi capaci di rapirci quasi increduli.
E’ proprio il caso di Joal Fadiouth, l’isola senegalese fatta quasi interamente di conchiglie.
Joal Fadiouth è un piccolo villaggio di pescatori che si trova all’estremità di Petite Cote, in Senegal.
Il villaggio è diviso in due parti: Joal è la parte di villaggio sulla costa, mentre Fadiouth è la parte sull’isola, collegata da un ponte di legno lungo 400 metri.
Tutta l’isola è oggi ricoperta da conchiglie.
L’interazione tra i fiumi Senegal, Saloum e Casamance e l’oceano ha creato nel tempo un ambiente unico.
Nei millenni continui giochi di maree, acqua e terra hanno dato come risultato un mare fossile di conchiglie di ogni genere, che riaffiora nei punti più impensabili del Senegal, per quanto proprio il paese è di per se un territorio con una fortissima presenza di conchiglie un po’ ovunque.
Non solo le strade e le costruzioni sono fatte di conchiglie, ma anche qualsiasi cosa di comune utilizzo tra gli abitanti: proprio loro, nei secoli, le hanno raccolte mangiando l’animale e usando i gusci per costruire praticamente qualunque cosa. Pensate che persino il cimitero è fatto di conchiglie ed essendo cosi bello e particolare da vedere è diventato una delle mete turistiche più gettonate.
Tra l’altro è bello ricordare che questo cimitero in particolare è l’unico in Senegal dove sono sepolti sia cristiani che musulmani.
L’isola di Joal Fadiouth è particolare un po’ in tutti i suoi aspetti, meritevoli tutti di essere citati: non solo infatti è un’isola meravigliosa fatta quasi interamente di conchiglie, indubbia attrazione turistica, ma ha anche un grado di integrazione sociale notevole, tanto da permettere a cristiani e musulmani di vivere insieme serenamente e addirittura di essere sepolti insieme.
In più Joal Fadiouth, con i suoi 500 metri di lunghezza e il suo collegamento alla terraferma con un lungo ponte di legno, cerca di mantenere un equilibrio per quanto sempre precario tra usanze della tradizione e modernità e caos portato dai turisti.
Oggi vanta aiuti da diverse organizzazioni che cercano di trovare tecniche varie per riciclare i rifiuti, purtroppo presenti in ogni dove, sparsi senza ordine alcuno, e anche da Slow Food, che ha dato lustro al cous cous salato di miglio.
Fonte foto: mondobabab.com; canaldakar.worpress.com; travel-pictures-gallery.com