Architetture estreme: vivere sull’orlo di un precipizio
E' possibile costruire l'impossibile?
Esistono architetture sparse nel mondo veramente audaci, al limite del possibile e forse anche del discutibile.
Sono costruzioni ingegnose per equilibri statici formidabili, potentissime per l’impatto ambientale e certamente mozzafiato per chi le può vivere.
I modscape sono gli specialisti dell’architettura prefabbricata, dunque hanno progettato una struttura che può essere applicata alle pareti rocciose, a strapiombo sul mare. In particolare ecco Cliff House a picco sull’oceano australiano. Una casa-vacanze per chi non soffre di vertigini.
È stato inaugurato da poco, l’ha progettato Zaha Hadid ed è l’ultimo dei sei musei con cui l’alpinista italiano Reinhold Messner ha voluto celebrare la storia e il presente dell’alpinismo. Messner ha settant’anni ed è famoso per essere stato uno dei primi alpinisti a raggiungere la vetta dell’Everest, senza l’ausilio di ossigeno ed è stato anche il primo a raggiungere tutte le 14 vette che nel mondo superano gli 8mila metri di altitudine. Il Messner Mountain Museum Corones è visitabile tutti i giorni e si trova a 2.275 metri di altitudine, sulla vetta del Monte Plan de Corones, in provincia di Bolzano.
Il museo occupa una superficie di circa mille metri quadrati, ma l’impatto visivo e ambientale sono ridotti al minimo. Hadid ha realizzato il progetto basandosi sulle indicazioni di Messner, che ha richiesto ampie terrazze e grandi finestre da cui fosse possibile ammirare il paesaggio. “L’idea è che i visitatori possano scendere all’interno della montagna per esplorare le sue caverne e grotte, prima di emergere attraverso la parete sul lato opposto, sulla terrazza a strapiombo sulla valle e la sua spettacolare vista panoramica”, ha detto Hadid.
Un percorso a zig-zag di piattaforme panoramiche arroccato sulle montagne norvegesi. Trollstigen, ovvero la “Strada dei Troll”, è il progetto estremo dello studio Reiulf Ramstad Architects, pensato per godere appieno delle potenti bellezze naturali di quei fiordi.
“Il progetto ha previsto una serie di spazi dedicati ai visitatori che vanno da un rifugio montano con annessi ristorante e galleria espositiva (800 mq), agli argini fluviali, passando per salti d’acqua, ponti e percorsi con arredi per esterni, fino ad arrivare a una serie di piattaforme e padiglioni panoramici da cui godere dell’incantevole scenario naturale circostante. Tutti questi elementi sono modellati nel paesaggio in modo da regalare un’esperienza del luogo intima e personale. L’intervento architettonico è rispettoso del contesto ed è stato concepito come un filo sottile che guida da una meraviglia all’altra.” Reiulf Ramstad Architects.
Casa Brutale è la traduzione geometrica del paesaggio, una dichiarazione sulla semplicità e l’armonia dell’architettura contemporanea. OPA – Open Platform for Architecture sono i progettisti di questo esperimento di vita camaleontico, creato per servire il suo proprietario e rispettare l’ambiente. Si tratta di uno studio completo e dettagliato di estetica, struttura, funzione e ingegneria, che attende solo la sua realizzazione.
La casa e è costruita in legno, vetro e cemento e, anche qui, il paesaggio è parte integrante del progetto, dal momento che gli elementi naturali penetrano e prevalgono sulla costruzione. Il tetto di Casa Brutale è una piscina vetrata, la continuazione del Mar Egeo su un altro livello, in perfetta comunicazione con il vasto azzurro del cielo greco.