Cos’è il Kriya Yoga e quali sono i suoi principi
"La pace in terra si raggiunge con la pace interiore", parola di Yogiraj Siddhanath!
Avete mai sentito parlare del “Kriya Yoga“? E’ una tecnica avanzata di yoga, che punta tutto sulla spiritualità: appartiene alla scienza antichissima del Raja Yoga e viene citata anche da Patanjali negli Yoga Sutra e da Sri Krishna nella Bhagavad Gita. E’ una tecnica per l’evoluzione spirituale, una tecnica di meditazione molto importante, che viene insegnata dai maestri ai propri “discepoli”, che possono poi tramandarla. Anche in Occidente è molto diffusa e si presenza con alcuni principi chiave, che andiamo a scoprire subito.
Il termine Kriya deriva dal sanscrito e si compone di due sillabe: Kri è l’azione, Ya è l’anima. La prima indica che bisogna lavorare sulla propria quotidianità, mentre la seconda ci ricorda che dobbiamo continuamente pensare anche alla nostra anima. E’ un termine, dunque, che indica un lavoro costante, sempre guidato dal nostro cervello, ispirato dalla nostra anima, il Dio invisibile che vive in ognuno di noi.
Il Kriya Yoga è formato da quattro gradi e viene eseguito con una pratica di respirazione che agisce sui chakras, i centri sottili dell’uomo, provocandone il risveglio: diverse le azioni che si compiono durante la tecnica, in meditazioni che di solito si svolgono al mattino o alla sera. Il metodo porta pian piano alla conoscenza e alla realizzazione del se.
E’ un lavoro che viene svolto sull’Ego, ma che riguarda il mondo intero: trovando la pace interiore, secondo i maestri di questa pratica basata sul respiro, sul cervello e sulla spina dorsale, potremo portare anche la pace su questa terra.