I tatuaggi che non dovresti mai fare
Evita di scegliere soggetti o disegni di cui un giorno te ne pentirai
Quasi 6 tatuati su 10 si pentono del tatuaggio scelto molti anni prima, affidandosi alle sedute laser per modificare o addirittura eliminare il disegno indelebile non più gradito.
Dalle iniziali del fidanzato (ormai ex) al tribale di moda negli anni Novanta, così come le stranezze adolescenziali incomprensibili e i disegni mal riusciti, sono vari i tatuaggi di cui le persone si sono pentite per la maggiore.
Stando a quanto emerge da un recente studio, su circa duemila italiani tra i 18 e i 60 anni, il 41% dei pentiti si limita a sostituire il tatuaggio, il 34% lo vuole solo modificare e il 25% vuole cancellarlo.
Alcuni momenti della vita delle persone sono così significativi, che emerge il desiderio di concretizzarlo a livello visivo, sulla pelle. Per cui cancellare o sostituire un tatuaggio può rappresentare un’ulteriore forma di libertà per molte persone. Ma ecco quali sono i tatuaggi che sarebbe meglio evitare.
Il primo è farsi imprimere le iniziali o i nomi per esteso di mogli, mariti, fidanzate e fidanzati. Al secondo posto, i disegni fatti male o realizzati scorrettamente dal tatuatore che sbaglia a riportare il modello cartaceo sulla pelle. Ma anche i tatuaggi realizzati dietro consiglio di amici e parenti, che ora non si frequentano più.
Tra gli altri tattoo più modificati, sostituiti o eliminati rientrano anche i tribali, quelli di grandi dimensioni, quelli troppo colorati, gli stemmi della propria squadra del cuore, le scritte goliardiche e imbarazzanti, quelli che riportano ideologie politiche o religiose e gli ideogrammi in cinese o giapponese di cui non si conosce nanche il reale significato.
Fonte: ok-salute.it