Le norme di conservazione dei cibi
Tutte le buone abitudini da adottare in misura di conservazione e igiene dei cibi
Quando si parla di prassi e abitudini in materia di igiene siamo tutte convinte di saperne quanto basta, eppure purtroppo non solo non è così, ma spesso cadiamo irrimediabilmente nei tranelli dei batteri.
Partiamo dal principio: una delle più importanti regole di conservazione dei cibi è quella legata ai prodotti deperibili, come i surgelati o comunque tutti gli articoli da frigo, dei quali non solo occorre fare attenzione alle temperature con le quali li manteniamo, ma dovremmo badare bene a non interrompere la famosa ”catena del freddo”, soprattutto durante il trasporto. A tal fine infatti è indispensabile non solo riporre, al nostro rientro, i prodotti acquistati immediatamente nel frigorifero, ma mantenere la catena del freddo attraverso borse termiche ad hoc, per mantenere costante la temperatura.
E a proposito di temperature: quanti sanno quali sarebbero le giuste temperature cui dovrebbero essere conservati i cibi?
– Latte pastorizzato (quello confezionato che non necessita di alcun trattamento, perché già sottoposto a pastorizzazione), ricotta, yogurt, formaggi freschi, burro, panna, vanno tenuti a una temperatura di +4° C
– Pollo, coniglio, selvaggina, preparati di carne anch’essi andrebbero conservati, come i prodotti caseari, a una temperatura di +4° C
– Carni fresche (bovine, equine, suine) a una temperatura di +7° C
– Carne macinata e separata meccanicamente va conservata a +4° C
Non a caso il frigorifero è suddiviso in scomparti: ciascuno dei quali garantisce determinate temperature, come quello per la frutta e lo specifico box per le uova, burro, latte o succhi aperti che li conserva ad una temperatura di +6° C +10° C
Le temperature non sono l’unica cosa cui dovremmo porre attenzione, ogni categoria infatti merita una menzione speciale circa i metodi di conservazione:
– Le uova: pochi sanno che il loro guscio è un veicolo di salmonella, motivo per cui, non soltanto dovrebbero essere conservate separatamente, riposte dentro la propria confezione di acquisto o direttamente nel box dedicato all’interno del frigorifero, ma le mani andrebbero lavate subito dopo averle toccate, per evitare la contaminazione (norma che vale anche per tutti gli altri alimenti, come carne, pesce, frutta e verdura cruda).
– La carne: va consumata entro 24-48 ore e riposta immediatamente in frigorifero. Per le carni bianche i tempi si dilatano a 2 giorni e infine a 3 giorni per i salumi freschi, non confezionati ermeticamente.
Fondamentale (ma spesso dimenticato) che la carne non vada mai scongelata in microonde o a temperatura ambiente: la carne va fatta scongelare facendo esclusivamente una sosta all’interno del frigorifero, lunga quanto basta a favorire lo scongelamento.
– Frutta e verdura: per quanto sia una corretta norma igienica lavare bene la frutta e la verdura evitate di farlo prima del consumo, rischierete di far deperire precocemente il prodotto. Prima dell’imminente consumo invece va non soltanto lavata bene con acqua corrente, per eliminare residui di terra e polvere, ma sarebbe consigliabile addizionare all’acqua dell’amuchina (altrimenti acqua e semplice bicarbonato, la cui soluzione alcalina ostacola il proliferare dei batteri), per assicurarsi di eliminare tracce di pesticidi e diserbanti e lasciare in ammollo per qualche minuto. La frutta e la verdura vanno anche conservate rapidamente per evitare che vengano meno le proprietà nutritive, come le vitamine, che tendono a ossidarsi.
– Il pesce: il pesce va consumato in tempi brevissimi, entro 24 ore e soprattutto è una buona consuetudine accertarsi che, anche dopo averlo acquistato, odori di mare e che gli occhi e il colore del pesce abbiano un colore vivace. Infine va riposto al di sopra dello scompartimento appositamente dedicato alla frutta, dove la temperatura è più bassa.
Tutti i cibi, compresi quelli cotti e riposti in frigorifero, vanno assolutamente confezionati o con alluminio (domopak per intenderci) o meglio ancora all’interno di contenitori di plastica con tappo per evitare la contaminazione dei cibi ed il proliferare dei batteri.
Per quanto riguarda i cibi cotti da mettere in frigo è opportuno innanzitutto far raffreddare gli alimenti prima di inserirli: stravolgere repentinamente la loro temperatura interna è deleterio. Tuttavia non andrebbe lasciato a temperatura ambiente per più di 30 minuti, assicurandosi di averlo messo dentro contenitori specifici.
Un altro dei miti da sfatare è quello relativo agli odori del cibo: se non puzza è ancora buono. Errato! L’esposizione all’aria, soprattutto per la carne, può veicolare batteri. Di conseguenza occorre accertarsi che la carne abbia anche un colore ancora vivo e appetibile, il colore dei cibi infatti manifesta spesso eventuali alterazioni relativi alle proprietà organolettiche degli alimenti.
Infine, per quanto il vostro frigo possa essere ordinato, non dimenticate di dedicargli una cura specifica ogni due, tre mesi, preferibilmente con una soluzione a base di acqua e aceto dal forte potere sgrassante e igienizzante.