La Maddalena: costrette a sfidare le intemperie per diventare mamme
Le future mamme dell’isola de La Maddalena non ci stanno: l’ospedale Paolo Merlo NON DEVE CHIUDERE! Ieri, proprio nella giornata dell’8 marzo, le mamme hanno organizzato una manifestazione davanti all’ospedale. La protesta è iniziata quando la Regione Sardegna ha deciso di cancellare proprio il punto nascita: “Pochi parti, chiudiamo!”, questa la decisione del ministero della Salute. La Giunta quindi ha deciso di destinare, le donne vicine al parto, all’ospedale di Olbia, raggiungibile tramite traghetto.
Per capire il problema basta farsi un giro sull’imbarcazione, un marinaio ci dice: “Il vento sfiora i 100 chilometri all’ora, ma non è la cosa peggiore, d’inverno le onde fanno paura anche a noi che viviamo in mezzo al mare!”. Ogni mamma che vive sull’isola sarda purtroppo è costretta a vivere questo incubo. Un giorno per nascere sembra essere diventato invece un giorno per morire! Da non sottovalutare i ritardi portuali… perché a queste donne è negato il diritto alla maternità? L’isola de La Maddalena sta per avere 30 nuovi nati, quasi tutti maschietti. Il protocollo ministeriale impone una regola rigida per tenere aperti i reparti di ostetricia: almeno 500 parti l’anno; la legge ammette però anche una violazione ed è proprio qui che ce ne sarebbe bisogno, non si può partorire in mezzo al mare!
Il messaggio, scritto sui pancioni delle mamme, è rivolto alla ministra Beatrice Lorenzin. Si fa portavoce delle future mamme, Manuela Serra, senatrice del M5s, che con un chiede alla ministra: “Il governo questa volta deve intervenire, garantire l’apertura del punto nascita; la scelta di chiuderlo porta solo a conseguenze sfavorevoli per gli abitanti”. “La mia prima figlia è nata in 15 minuti, cosa succede se questa situazione si ripete? Ci faranno partorire sul molo? E la notte? Non ci sto!”, si sfoga così una mamma.
In questa “lotta” le donne hanno deciso di metterci non la faccia… ma il pancione! Chiedono, e anche noi, l’istituzione di presidi ospedalieri di base nei luoghi definiti come “zone particolarmente disagiate”, caso dell’isola de La Maddalena.
Queste donne sono la risposta al fertility day e al crollo delle nascite. Guardate nel video la loro protesta:
Aiutiamo queste donne a far valere il diritto alla maternità, non lasciamo le loro voci inascoltate!
COMMENTATE ANCHE VOI CON LA FOTO DEL VOSTRO PANCIONE CON SU SCRITTO IL NOME DEL VOSTRO BAMBINO/A E SOPRATTUTTO MAMME, PANCINE E PANCIONE, CONDIVIDETE E FIRMATE LA PETIZIONE di seguito, aiutiamole a raggiungere l’obbiettivo di 7.500 firme! NO ALLA CHIUSURA DELL?OSPEDALE DI LA MADDALENA!
Per firmare la petizione cliccate qui: www.change.org