Sotto al casco con Serena, Sandra e Giulia di Garbage'en
Abbiamo fatto due chiacchiere con Serena, Sandra e Giulia, le tre menti che si celano dietro il marchio Garbage'en, che ha esposto per la prima volta a Pitti quest'anno
Chi sono Serena, Giulia e Sandra?
Anni, dove vivete, figli, siete sposate, dove lavorate, che ruolo avete? Insomma, tutto!
Serena: ho 25 anni, non sono sposata e non ho figli; in compenso ho un fidanzato stra-geloso e una canona, Zelda, che per me è come se fosse una figlia, un’amica e una sorella. Sono fiorentina e vivo e lavoro a Firenze e l’anno scorso ho iniziato questa fantastica avventura con Giulia e Sandra e nella Garbage’En ricopro il ruolo di direttore artistico, creando le collezioni e curando tutta la parte grafica e pubblicitaria dell’azienda.
Giulia: 25 anni, ho vissuto nel Chianti fino ai 18 anni, poi con mia mamma abbiamo deciso di trasferirci più vicino alla città e adesso vivo a Firenze. Trasferimento che il primo anno ho vissuto come un trauma: immaginate di essere abituati ad addormentarvi con le civette e svegliarvi con gli uccellini che cinguettano per poi venir catapultati nel traffico, dove dalle 7.00 alle 10.00 i clacson non smettono di suonare e dalle 23.00 alle 4.00 c’è gente che urla. Niente marito e niente figli, ma una gatta nera molto impegnativa! Lavoro nella nostra nuovissima società Garbage’En principalmente come stilista, ma alla fine tutte e tre ci occupiamo un po’ di tutto!
Sandra: ho 38 appena compiuti sono sposata con un fiorentino d.o.c. e ho due meravigliosi figli maschi uno di 8 e l’altro più piccolo di 4. Sono Spagnola precisamente di Granada una città bellissima e non mi vergogno a dirlo che alcune volte mi manca molto, sopratutto la grande famiglia che ho (sei fratelli più i genitori). Nella Garbage’En mi occupo un po’ di tutto, ma in particolare della parte commerciale della ditta.
Come avete iniziato la vostra avventura nel campo del design di borse?
Serena: mi sono laureata in fashion and textile design a Milano ma tutta la mia esperienza era relativa solo al campo dell’abbigliamento e del design dei tessuti. Finita l’università ho accettato uno stage presso la “Giulia Carla Cecchi”, una casa d’alta moda fiorentina anche perchè nel frattempo il cuore mi aveva portato nuovamente in toscana ma dopo alcuni mesi ho capito che il campo dell’abbigliamento non faceva per me.
Allora ho fatto domanda per uno stage presso l’ufficio stile di una nota pelletteria che cura le collezioni borse di grandi nomi della moda e lì ho avuto la scintilla: gli accessori erano il mio futuro e volevo assolutamente saperne di più. Prendo fidanzato e valigia e mi trasferisco a Barcellona per frequentare un master in “Calzado y accessorios” presso l’istituto Ied. Nel 2010 nasce la Garbage’En snc: borse e cinture in pelle in edizione limitata. Una grande passione!
Giulia: la mia avventura nel campo “borse” è iniziata con la nascita di Garbage’En, fino ad allora mi sono occupata di abbigliamento femminile e costumi per il teatro!
Sandra: Mi sono laureata in Historia del Arte presso la Universidad di Granada, poi mi sono trasferita a Firenze per approfondire i miei studi e qui è nato l’amore con il mio attuale compagno. La moda mi è sempre piaciuta e quando ho incontrato queste due ragazze che avevano bisogno di una spinta non ci ho pensato due volte ad accettare la loro proposta! E adesso eccomi nella grande avventura Garbage’En!
Quali difficoltà avete dovuto superare per lanciare la vostra linea?
Serena: le difficoltà principali sono tre. La prima è quella di trovare il tramite tra l’idea che hai in mente e il prodotto finale. La seconda è relativa alla visibilità per i nuovi marchi: in un paese come l’Italia dove troviamo la moda con la M maiuscola e dove la mentalità è, nel bene e nel male, conservatrice è molto difficile farsi notare. La terza difficoltà è purtroppo legata al lato economico: ci vogliono molti soldi per lanciare un qualcosa e devi mettere in conto che per un certo periodo non avrai entrate economiche, anzi. Non sempre riesci a riderci su, però bisogna resistere: finchè uno ci crede deve resistere.
Giulia: diciamo piuttosto quali difficoltà stiamo ancora superando!! Quella maggiore è senz’altro il lato economico; in Italia ci sono ancora scarse opportunità per i giovani stilisti che vogliono emergere. Per fortuna sembra che le cose stiano migliorando!
Sandra: le difficolta economiche sono la parte primaria, anche perché in questo campo emergere è molto difficile.
Quando guardo le nuove creazioni degli stilisti, mi chiedo sempre: “Chissà da cosa ha preso ispirazione per creare un pezzo così bello!”. Giro la domanda direttamente a voi! Da cosa prendete ispirazione per la creazione delle vostre borse?
Serena: prendo sempre ispirazione da un qualcosa che mi colpisce. Per esempio il logo del marchio è stato creato dopo che una mia amica tatuatrice ha deciso di tatuarmi una barchetta di carta sul braccio: un foglio che si trasforma in qualcos’altro, maledettamente poetico: così è nato il nome Garbage’En ovvero spazzatura e… come a dire attenzione tutto si può trasformare.
Giulia: l’ispirazione varia da collezione a collezione. Per quanto mi riguarda dipende da cosa sento più “mio” in quel determinato momento. Poi ovviamente ci consultiamo tra di noi per seguire una linea base per ogni collezione!
Sandra: Le ispirazioni le lascio alle mie socie. L’unica cosa che mi rimane da fare è la critica: quando qualche schizzo non mi convince ci mettiamo a tavolino per trovare la soluzione migliore. Ma la cosa non è quasi mai successa perchè per il momento mi è piaciuto tutto.
Se vi dico Pitti_W voi mi dite?
Serena: ti rispondo Pitti_W 9, ovvero la prima edizione a cui ha partecipato la Garbage’En.
Giulia: stress, mille cose da fare, zero tempo! Ma soprattutto mille emozioni, la speranza che il prodotto piaccia (e ora che Pitti W è finito posso dire che il prodotto piace!!), le conoscenze che acquisisci, le amicizie che fai con gli altri espositori e soprattutto la soddisfazione di tornare a casa sapendo di aver fatto qualcosa di concreto!
Sandra: La nostra prima edizione sperando di farne altre (meravigliosa esperienza… da ripetere).
Parlateci un po’ della vostra collezione per lo SS 12, quali sono i pezzi forti della vostra linea?
Serena e Giulia: Per la primavera-estate 2012 la Garbage’En ha puntato su pezzi facili da portare anche con 40 gradi all’ombra: borse a tracolla e shopping bag dai colori accesi in contrasto con i toni neutri della pelle e materiali diversi: plexiglass; tela; brillantini uniti come sempre alle migliori pelli.
Sandra: La curiosità è femmina quindi invitiamo tutte le donne a vedere la nostra nuova collezione!
E per quanto riguarda il prossimo inverno, cosa ci dobbiamo aspettare dall’uragano Garbage’en?
Serena, Giulia e Sandra: Oltre alle mega-borse abbiamo puntato su alcuni articoli più strutturati come le borse a secchiello semi rigide e l’edizione limitata delle luxury bags: pochette da gran soire in pelli preziose.
Per tutte le lettrici all’ascolto, ci dite dove possiamo acquistare le vostre creazioni?
Serena, Giulia e Sandra: Abbiamo il nostro show-room a Firenze, in via dei Cimatori 2/r, a breve aprirà anche lo shop on-line sul nostro sito; a Milano potete trovarci da Shopping Lifts Spirit in via Maroncelli 3 e presto anche ad Amsterdamm… e poi?
Un paio di consigli a tutte le ragazze che voglio intraprendere la carriera di designer di borse.
Serena: prima di tutto studiare storia dell’arte, della moda e disegnare tanto. Poi imparare la modellistica: il disegno dell’accessorio è molto tecnico; se non si ha ben chiaro cosa si vuole realizzare e come, non è possibile lavorare.
Giulia: pazienza, tanta pazienza. E soprattutto voglia di farcela a tutti i costi, anche se le difficoltà da affrontare sono enormi.
Sandra: Un consiglio spassionato a tutte le ragazze che vogliono intraprendere questa carriera è soprattutto credere in quello che si fa.
E adesso un po' di domande sul vostro stile
Un pezzo che non deve mancare nel vostro armadio (oltre alle borse)
Serena: i leggins uniti ad anfibi ed ai tacchi e sopra una bella giacca nera dal taglio sartoriale.
Giulia: Assolutamente i jeans, potrei morire senza. Sono un capo d’abbigliamento che porto sempre, estate ed inverno. E poi: per l’inverno i bei maglioni a collo alto, per l’estate t-shirt in tutte le forme ed i colori!
Sandra: Un semplice bel vestito nero.
Che importanza ha l’accessorio nel vostro look?
Serena: per me che vesto quasi interamente di nero e grigio l’accessorio, anzi gli accessori hanno importanza primaria: la mia routine mattutina si traduce in leggins; vestitino; anfibi (o tacchi); orecchini(tanti orecchini); collana (tante collane); anelli (tanti!)e occhiali da sole o da vista. Oltre ovviamente a una grandissima borsa!
Giulia: minima ma essenziale, non sono il tipo che si riempie di accessori. Una collana vistosa si accompagna con degli orecchini semplicissimi e viceversa, una borsa importante non deve essere sminuita da un cappello fuori misura. Ma ovviamente questo è il mio pensiero!
Sandra: L’accessorio nel mio look è tutto, basta saperlo abbinare: una bella borsa e una bella cintura in un vestito semplice creano un buon look.
Una cena romantica, cosa indossate?
Serena: giacchetta elegante; vestitino; tacchi; pochette e la mia eco-pelliccia!
Giulia: non mi vedo con vestiti o gonne, sono così abituata a portare i pantaloni che quando cambio mi sento a disagio e si vede. Detto questo per una cenetta romantica punto su un pantalone nero classico o un jeans nero, scarpe col tacco (che non so assolutamente portare, ma per una cena si presume di rimanere seduti!) un bel decolleté. Trucco leggero e i miei orecchini preferiti (semplici pendenti d’argento)!!!
Sandra: Vestito nero, tacchi e un buon profumo.
Indossate abiti e accessori acquistati da catene lowcost? Cosa ne pensate?
SerenaSandra: dico la verità, alcuni anni fa ero un’assidua consumatrice delle catene low cost; ultimamente però mi sta venendo una sorta di deformazione professionale e la prima cosa che noto è la qualità del prodotto così mi è molto difficile trovare qualcosa che valga la pena comprare: faccio pochi acquisti ma di qualità. Eccezioni a parte.
Giulia: qualcosa sì, vero è che per trovare capi validi uno deve avere pazienza e cercare!
Indossate solo borse firmate Garbage’en o acquistate anche borse di altri stilisti?
Serena: preferisco le borse vintage che sono anche fonte di grande ispirazione. Ho più di 100 borse e la maggior parte appartenute a mia nonna; ho però ceduto al fascino tre volte: possiedo la classica cartella da lavoro Louis Vuitton; un bauletto in vernice di Armani Jeans e una borsa morbida di Miu Miu: splendide!
Giulia: per adesso solo Garbage’En, ma se ne trovassi qualcuna che mi piace di altri stilisti… perchè no?
Sandra: Ho indossato altre firme ma adesso solo Garbage’En (con molta difficolta visto che mi piacciono tutte).
Qual è il vostro stilista preferito?
Serena: Adoro Miuccia Prada per l’accessorio; Antonio Marras per l’abbigliamento casual; Valentino per l’abito elegante e Chanel per le giacche.
Giulia: Fin dai tempi della scuola adoro John Galliano per le sfilate di alta moda; per quanto riguarda abiti più “portabili” Dior. Alla fine gusti molto classici!
Sandra: Adele Fado mi piace tanto.