Parlare con i tuoi animali domestici non è pazzia!
Si, lo ammetto, parlo con i miei animali domestici! Ho anche una voce diversa per ciascuno di loro… no non sono pazza! Anche se tutti i miei amici, che naturalmente non hanno animali, lo pensano e le loro battutine non mancano mai! Ma, sinceramente, non mi toccano affatto! Quando mi vedono “conversare” con loro, mi guardano e ridono, pensano “oddio questa è fuori di testa, perla con gli animali”. Ho letto, qualche giorno fa, di uno studio che mi ha completamente cambiato la giornata e ho deciso di condividerlo con voi, perché so che siete “pazzi” proprio quanto me! :)
L’autore è Nicholas Epley, un professore di scienze del comportamento, presso l’Università di Chicago. E’ considerato uno dei maggiori esperti dell’antropomorfismo, la tendenza di assegnare pensieri, sentimenti o caratteristiche umane a un essere o un oggetto, per l’appunto non umano. Lo studio di cui vi ho parlato prima si chiama Mindwise: How Ww Understand What Others Think, Believe, Feel, and Want (come capire cosa gli altri pensano, credono, sentono e vogliono). L’antropomorfismo è comune nei bambini, che amano passare ore ed ore a giocare e parlare con amici immaginari o con i giocattoli. Ed è un comportamento completamente sano che li aiuta a sviluppare le competenze sociali di cui hanno bisogno per affrontare la vita. E’ una cosa che, secondo la maggior parte, si dovrebbe superare con l’età ma non secondo Epley:
“Per secoli la nostra disponibilità a riconoscere le menti di ‘non-umani’, è stata vista come un segno di stupidità, una tendenza verso l’antropomorfismo infantile e il pensiero degli ‘adulti istruiti’ espresso contro ciò, ha superato ogni limite. Credo che questa visione sia sbagliata e deprimente. Parlare con un animale o anche con Dio, quindi con un ‘non umano’, è un riflesso di grande capacità del nostro cervello che mette in moto un processo psicologico e non è, assolutamente, un segno di stupidità. Il cervello umano è programmato per cercare i volti, più in particolare gli occhi degli altri. Quante volte avete provato varie sensazioni incrociando uno sguardo? E quando guardate il vostro cane o il vostro gatto negli occhi? Quello che vi trasmettono è indescrivibile e avvia, automaticamente, un processo sociale. Il bisogno di esprimervi e parlare con loro è del tutto naturale e lo è anche la vocina stupida che vi fa sorridere il cuore.”
Forse non abbiamo davvero il potere di capire la mente dei nostri animali ma, spesso, gli scienziati hanno affermato che le loro emozioni sono proprio simili alle nostre. La capacità di riconoscere gli animali come esseri simili a noi, interagire con loro e fidarci completamente, è un segno di intelligenza sociale e non è un eccentrico comportamento da “animalista”. La prossima volta che un amico o chiunque altro, ruota gli occhi o si rivela stupito quando vi vede parlare con il vostro cane o con il vostro gatto, pensate a queste parole, guardateli e ditegli pure: NON SEI IN GRADO DI CAPIRE!
Lasciateci pure la vostra opinione e raccontateci del vostro meraviglioso rapporto con i vostri compagni pelosi! Condividete amici amanti degli animali, facciamo vedere al mondo quanto siamo socialmente intelligenti! :D