London calling!
Londra tra magia, colori e diversità.
L’arte a portata di tutti
Big Ben – Foto di Simona Forti
Quasi sicuramente questo non sarà il primo articolo che leggerete su Londra, ma magari l’ennesimo di una lunga serie che vi racconta cosa visitare della città, come muovervi o dove alloggiare.
In realtà questa volta non voglio proporvi una vera e propria miniguida di Londra; piuttosto raccontarvi Londra come è apparsa ai miei occhi e come ancora ne sento la mancanza.
Londra è per certi versi la città degli “opposti”, la città dove puoi decidere se immergerti nel delirio di gente, suoni e colori in pieno centro tra Piccadilly Circus e Leicester Square; o rifugiarti alla ricerca della pace e del silenzio in uno dei tanti bellissimi parchi.
Ricordo a tal proposito una delle vacanze pasquali più belle mai trascorse proprio a Londra, l’anno scorso.
Era Pasqua, 25 gradi, un sole caldo e avvolgente e noi, insieme a tanti altri londinesi, sdraiati sull’erba del St. John Park a sonnecchiare e sognare.
Non era minimamente la Londra che tante volte mi è capitato di leggere: caotica o rumorosa. Tutt’altro! Era come stare in un’altra Londra, completamente diversa da come normalmente la descrivono; era una Londra pacata, piacevole, quasi da cittadina di provincia.
Londra è quella città che ti dà la possibilità di passare intere giornate immerse nell’arte e la cultura, spesso e volentieri senza pagare un solo pound.
Luoghi come la Tate Modern, o l’immenso British Museum, o ancora il National Gallery sono tutti assolutamente gratuiti.
Opere d’arte incredibili o interi periodi di storia messi a disposizione di tutti che puoi decidere di visitare anche per giornate intere.
Ricordo il primo giorno che sono arrivata a Londra per la prima volta, una mattina di agosto di tanti anni fa, la primissima sensazione che provai pur non conoscendo la città era quella di “casa”. Non conoscevo niente di Londra, se non le poche indicazioni che mi erano state datte per raggiungere il luogo dove avrei alloggiato.
Ma la sua accoglienza, la sua “internazionalità”, non mi hanno mai fatto sentire davvero una straniera.
Storia e fantasia
Leicester Square – Foto di Simona Forti
Una delle cose che più adoro di questa città e la quantità di persone di nazionalità diverse che puoi trovare. Percorri la città da un capo all’altro attraverso la Tube e nel tuo scompartimento puoi tranquillamente sentire parlare anche 5 o 6 lingue diverse, vedere seduti un cinese, un americano, un giapponese, uno spagnolo e un italiano uno accanto all’altro; ragazzi e ragazze vestiti come noi forse neanche potremmo mai pensare di fare, senza essere minimamente guardati con sufficienza come facciamo noi nel nostro paese.
Perchè fondamentalmente a loro, se vai in giro con i capelli blu o con le maniche corte in pieno dicembre, non gliene importa proprio niente.
Respiri quella sensazione di libertà, di fare un po’ come ti pare, di vestirti come ti gira la mattina senza doverci pensare troppo, di andare in giro tutto il giorno con le cuffie nelle orecchie ed in mano un bicchierone di caffè (possibilmente di Pret a Manger per i miei gusti:P ) di fare tutte quelle cose che nel nostro paese probabilmente non potresti mai fare perchè saresti ricoperto da sguardi severi e giudizi negativi.
A Londra ti puoi anche permettere di rivivere la storia, di visitare il meraviglioso Shakespeare’s Globe Theatre dove durante la visita si può assistere anche ad una interpretazione teatrale del tempo; dove tu spettatore sei direttamente a contatto con l’attore sul palco; dove le distanze si accorciano creando un’esperienza sensoriale incredibile.
Oppure rivivere racconti di fantasia come la casa di Sherlock Holmes al 221b di Baker Street, entrare nel negozio di musica accanto che sembra quasi un piccolo tempio dei Beatles o trascorrere il fine settimana in tipici mercati folkloristici come Camden Town o Portobello.
Non riesco a non pensare o parlare di Londra senza provare una nitida e fortissima sensazione di nostalgia e mancanza. Londra è una città di cui o ti innamori perdutamente come me, oppure non sopporti perchè troppo “caotica”. Ma senza ombra di dubbio non rimane indifferente; non passa inosservata senza lasciare un segno.