Irlanda on the road di Silvia Cartotto: bigoconosciamola!
Alla scoperta dell'Irlanda con Silvia Cartotto!
Piemontese e travel blogger per passione.
Se potesse trascorrere la sua vita scrivendo e viaggiando lo farebbe seduta stante senza pensarci due volte!
Nella sua valigia non mancano mai un cellulare per restare in contatto col mondo, una matita e un taccuino per non dimenticare mai le sensazioni e le emozioni vissute e una macchina fotografica per catturare attimi.
Nel suo blog The Girl with the Suitcase potete trovare i suoi diari di viaggio, le foto, eventi e links per chi come lei ama viaggiare. E oggi per Bigodino ha deciso di raccontare la “sua” Irlanda.
Il mio amore per quest’isola è cresciuto poco a poco. È iniziato mentre organizzavamo il viaggio, è cresciuto durante ed è esploso una volta tornati a casa. Ancora oggi lo ricordo come uno dei più bei viaggi della mia vita, ecco perché vi voglio raccontare la mia Irlanda.
No, qui non vi parlo di Dublino: è la sua capitale, ma non è lì che proverete lo spirito di vita irlandese. Noleggiate un’auto come abbiamo fatto noi e visitate l’isola in senso orario partendo proprio da Dublino: sarà un crescendo di emozioni, paesaggi mozzafiato, ricordi indelebili.
Durante i nostri dieci giorni di viaggio sull’isola di smeraldo abbiamo attraversato la bellezza di quindici contee per un totale di 1.960 km, toccato “con piede” il gelido Oceano Atlantico, dormito in sette deliziosi bed&breakfast, un castello e un hotel, visitato decine di antichi castelli. Abbiamo assaggiato la tipica birra stout, l’irish coffee, purè di patate e carne a volontà; abbiamo provato la famosa irish breakfast, visto le foche, le lepri e centinaia di tipiche pecore bianche dal muso nero. Abbiamo ammirato il sole cadere nell’oceano, abbiamo cantato Enya mentre attraversavamo le coste frastagliate dell’ovest, e infine abbiamo pensato che no, non sarebbe poi tanto male vivere nel piccolo paese di Clifden, nel Connemara, e aprire un b&b tutto nostro.
Sì, lo ammetto, mi sono letteralmente innamorata di questo paese, della sua gente e del suo verde. Del suo stile di vita ecologico, dei silenzi di quei paesaggi incontaminati mentre ci trovavamo nel bel mezzo del Ring of Kerry, del vento che tirava in cima alle Cliffs of Moher, dell’atmosfera creata da quei musicisti improvvisati dell’O’Connor Pub a Doolin. Mi sono innamorata di quella pecora dal musetto nero a Dingle, dei tipici muretti in pietra che disegnano le colline di tutta l’isola, e di quel terribile acquazzone che ci ha sorpresi una sera mentre tornavamo a piedi al nostro b&b, proprio quando mancavano pochi metri.
E poi, quanto mi sono innamorata del suo popolo! Il più altruista, disponibile e cordiale che io abbia mai incontrato. L’Irlanda merita davvero di ricevere tanti turisti ogni anno, perché la semplicità e cortese accoglienza del suo popolo serva da esempio, per tutti noi.
Io ve lo dico. Andate in Irlanda: la porterete nel cuore per tutta la vita. Come me.