Durante l’orale della maturità, prestano la voce al compagno disabile
E’ il giorno più importante nella vita di un adolescente: l’esame di maturità. I ragazzi provano un mix di emozioni: la gioia di essere “diventati grandi”, le ansie, le paure…ma Amrik non può esprimere tutto questo. E’ entrato in aula spinto su una carrozzina, il ragazzo non può parlare se non attraverso un programma elettronico che associa le parole alle immagini.
Ma nella sua grave patologia, Amrik è un ragazzo fortunato. Giorgia Vezzani e Marcello Rizzello, due compagni di classe, gli hanno “prestato la voce”! Una storia di inclusione e solidarietà che, dopo il bullismo e le violenze tra compagni, finalmente possiamo raccontare in una scuola, tra le mura dell’ “Istituto Manzoni”, in provincia di Mantova.
Amrik quindi è a tutti gli effetti uno studente disabile. Cinque anni fa, al momento della sua iscrizione presso l’istituto, in molti sono rimasti stupiti. La preside della scuola mantovana, Paola Bruschi, racconta: “Si era iscritto al liceo scientifico nonostante la sua disabilità grave. Oggi ci auguriamo che Amrik sia il precedente!”. L’ istituto, il prossimo anno, accoglierà un numero di 30 alunni, su 950 iscritti, di studenti disabili. Ovviamente il contesto scolastico dovrà essere flessibile, gli insegnanti di sostegno dovranno essere membri effettivi della classe, per creare complicità, soprattutto tra gli alunni.
Marcello e Giorgia, i ragazzi citati in precedenza, sono stati ribattezzati, a scuola, gli “Angeli di Amrik”. Hanno accompagnato il compagno in aula prima ancora di sostenere loro stessi l’esame orale. “Quasi ci scambiano per super-eroi!”, sorride Giorgia. In realtà sono amici, compagni di classe, semplici ragazzi cresciuti insieme. “In questi anni Amrik ci ha dato tanto dal punto di vista affettivo”, aggiunge Marcello.
“Abbiamo esposto noi la sua tesina perché ci sembrava giusto farlo: così ha concluso il suo percorso, con noi accanto, la nostra voce”, ha detto ancora Giorgia. Vi sorprenderà conoscere il titolo del lavoro redatto da Amrik: “Una testa per emozionare, un cuore per capire”. La commissione, e anche noi a dire il vero, si è commossa. Una professoressa, Marina Bordonali, insegnante nella classe di Amrik, Marcello e Giorgia,ha voluto scrivere su Facebook: “La vita, anche nel dolore, può essere un’esperienza meravigliosa se incontri nel tuo percorso, persone per bene”.
La meglio gioventù della Maturità, edizione 2017!
Condividete questa bellissima storia di disponibilità, amore, sostegno e inclusione. Per chi critica la generazione dei giovani di oggi questa potrebbe essere la prova che sono il nostro futuro e che sono capaci di esserlo!