Diario di viaggio in Sudafrica: on the road in Mpumalanga
Paesaggi di montagna e villaggi rurali sono l'ultima tappa del mio indimenticabile viaggio. Ecco il racconto
Il Blyde River Canyon è il terzo canyon più grande del mondo dopo il Grand Canyon in USA e il Fish River Canyon in Namibia. Questa è la prima informazione che ci ha dato la guida locale che ci si è avvicinata quando ci siamo affacciati al belvedere di Lowveld View: una ragazza piccola, il cui sorriso timido ma solare scopriva denti non curati. Parlava lentamente in un inglese incerto, ma traspariva il suo orgoglio per quello che ci stava indicando davanti a noi: la sua terra, le sue montagne, i suoi fiumi. Un cartello all’ingresso del sentiero spiegava che questi giovani partecipano ad un programma governativo per il coinvolgimento delle comunità locali nella gestione delle risorse del loro territorio. Nella provincia di Mpumalanga, l’85% della popolazione è analfabeta. Questo dato è facilmente incrociabile con un altro: l’80% della popolazione è di colore. Da quello che ho visto con i miei occhi, posso trarre un altro dato: il 100% della popolazione che vive in queste baracche è nera.
Questi villaggi, tuttavia, danno un’impressione completamente diversa da quella delle township ai margini delle grandi città: non c’è quel contrasto inaccettabile tra l’architettura rampante della city circondata dai viali alberati dei quartieri residenziali da un lato e, dall’altro, le catapecchie di lamiera ammassate, dove l’elettricità arriva attraverso cavi che scendono ad ombrello da alti pali allineati lungo strade di fango.
In questo entroterra rurale, le persone sono indaffarate nei campi o nei mercati di prodotti e artigianato locale, il conflitto e l’ingiustizia sociale che si respirano altrove qui sembrano attenuati. Sembrano: come mi ha detto Antonio, un paese come questo, con la sua storia contorta e drammatica, non si può capire e tantomeno giudicare in 15 giorni.
Siamo usciti dal Kruger National Park di mattina presto, sentendo un pizzico di malinconia mentre attraversavamo il Phalaborwa Gate. Ci siamo diretti verso Graskop, nella regione di Panorama nella provincia di Mpumalanga. Quest’area è famosa per le sue bellissime montagne – quelle del Drakensberg – per le sue cascate e per gli scorci sul Blyde River Canyon, scavato dai fiumi Blyde ed Olifants per 25 chilometri ad una profondità di 1.400 metri.
La Route 532 che abbiamo percorso è una splendida strada di montagna con uscite sui punti panoramici per ammirare il canyon e le moltissime cascate presenti in questa zona. La nostra prima fermata a Three Rondavels non è stata particolarmente fortunata: la nebbia era così fitta che c’erano si è no una decina di metri di visibilità. La situazione per fortuna è migliorata in fretta, e quando siamo arrivati al Bourke’s Luck Potholes il cielo era completamente limpido e ci ha regalato un vero spettacolo.
Da molti punti panoramici partono sentieri più o meno impegnativi. Noi avevamo solo un giorno e mezzo da trascorrere in questa zona e ci siamo presi del tempo per camminare solo ad un paio di tappe, ma vale davvero la pena. Al God’s Window (la finestra di Dio, così chiamata per la vista mozzafiato che regala sulle gole verdi tra le montagne) siamo saliti fino al punto più alto, passando attraverso la rigogliosa Rain Forest.
Lungo la Panorama Route abbiamo fatto altre tappe al Pinnacle – una colonna di roccia che sorge in una gola verde – al Wonderview, altro punto panoramico sul canyon, alle cascate Lisbon e Berlin.
Oltrepassata Graskop, abbiamo fatto una bellissima camminata a piedi di un paio di chilometri alle Mac-Mac Pools, piscine naturali balneabili.
Il paesaggio, in questa zona, è bellissimo e totalmente inaspettato: chi immaginava di trovare interi boschi di conifere in Sudafrica?
Blyde River Canyon: dove dormire
Lungo la Panorama Route, le cittadine più grandi sono Graskop e Sabie. Noi abbiamo pernottato a Graskop al Panorama View Chalets, un residence incantevole che affaccia sulla Graskop Gorge: dalla nostra finestra vedevamo la scarpata sotto di noi e il verde della gola e delle montagne. Bellissima la piscina sull’orlo dell’escarpment: ti metti con i gomiti sul bordo e ti affacci sul precipizio.
In questa zona le soluzioni per dormire sono moltissime, dalle guest house ai bed&breakfast agli hotel: a questo link si trovano tutte.
Blyde River Canyon: dove mangiare
Chiudere la guida e seguire una strada sterrata dà sempre grandi soddisfazioni. Noi lo abbiamo fatto un paio di volte nella regione di Panorama e abbiamo trovato delle vere chicche off-the-beaten-track.
Scendendo verso le Berlin e Lisbon Falls, abbiamo visto un cartello che segnalava “Berlin Peacock Tavern“. Un certo languorino si faceva sentire, quindi abbiamo preso una strada in salita che dopo qualche curva ci ha portato ad un giardino curatissimo pieno di piante e di fiori, che circondava una casa coloniale… apparentemente deserta. C’erano invece due donne in scamiciata e grembiule che ci hanno accolto e ci hanno invitato a sederci sotto il portico per un sandwich e una soda: sembravano uscite da Via col vento in quella casa d’altri tempi, e noi eravamo i soli ospiti.
Il giorno dopo eravamo sulla strada che da Sabie porta a Mashishing, tutta tornanti e passi (il punto più alto, Longtom Pass, è a 2.150 metri slm). Ad attirare la nostra attenzione stavolta è stata l’insegna Brewery, che oltre alla birra artigianale prometteva anche un buon pasto. L’Hops Hollow Brewpub and Country House è il birrificio artigianale alla più elevata altitudine in Sudafrica. Ci ha accolto un uomo di nome Callie, ci ha fatto accomodare al bancone e ci ha presentato il menù a base di hamburger e patatine. Mentre la cuoca preparava i nostri enormi panini, lui ci ha intrattenuto con una degustazione delle sue birre.
Per la cena, ci siamo invece affidati al consiglio di Antonio e siamo andati al Wild Fig Tree a Sabie. Ambiente incantevole, staff gentile e amichevole e menù decisamente locale: dal kudu alla gazzella passando per lo struzzo. Per la prima volta in vita mia – e credo l’ultima – ho mangiato carne di coccodrillo: la consistenza è quella del petto di pollo, il sapore quello del merluzzo.
Vera specialità locale sono le colazioni a base di cheesecake e pancake, la deliziosa signora del Divine Country Living ce ne ha preparata una indimenticabile.
Attraversare queste montagne verdi, camminare a piedi alla ricerca di cascate e perdersi per strade secondarie: non poteva esserci modo più bello per salutare il Sudafrica. Questo viaggio è stato tanti viaggi in uno, ogni risveglio ci ha regalato scenari diversi e nuove scoperte.
Arrivederci Sudafrica… a presto.
Viaggiare in Sudafrica: alcune informazioni utili
Voli
Noi abbiamo volato con la Qatar Airlines, che è un’ottima compagnia. All’andata il viaggio è durato 14 ore con uno scalo di 1 ora a Doha, mentre al ritorno siamo stati più sfortunati: lo scalo è durato 8 ore. Molte compagnie europee come Lufthansa, AirFrance e British Airways popongono buone combinazioni con scali comodi, con prezzi molto variabili: si va dai €600 a oltre €1.000. Nel periodo di Natale, i pezzi salgono alle stelle. Altre compagnie che coprono la tratta sono Qatar, Emirates, South African, Ethiopian e Egyptair. Le ultime due offrono generalmente un servizio meno soddisfacente rispetto alle prime tre.
Documenti
Per andare in Sudafrica basta un passaporto, meglio se con validità residua di almeno 6 mesi (e che possibilmente sia il vostro, non quello scaduto di vostra moglie…vedi puntate precedenti!!). Non è necessario prendere il visto prima della partenza se il soggiorno è inferiore a 90 giorni: viene rilasciato direttamente all’arrivo nel paese.
Vaccini
Non ce ne sono di obbligatori e noi non ne abbiamo fatti.
Soldi
La moneta sudafricana è la randa, che attualmente corrisponde a circa €0,90. Conviene cambiare all’arrivo in Sudafrica o, meglio ancora, ritirare con il Bancomat direttamente agli sportelli.
Guidare
In Sudafrica si guida sulla sinistra.
È necessario avere una patente internazionale, la pratica è molto veloce e si fa presso la Motorizzazione Civile.
Nei pressi degli aeroporti si trovano tutte le maggiori compagnia di autonoleggio, ma il mio consiglio è di prenotare l’auto via Internet prima della partenza.
Se programmate un viaggio in Sudafrica e avete bisogno di altre info, sono qua… Buon viaggio!