#iostoconflora: nonostante l'hashtag, una valanga di insulti!!
La vicenda di Flora non si placa, su Twitter tra le "Directioners" c'è chi persevera e chi risponde che #ledirectionersnonfannobullismo
Al centro della vicenda ancora lei, Flora, la ragazzina che per aver vinto tramite concorso 3 biglietti per il concerto dei One Direction a New York ha scatenato l’ira “omicida” di migliaia di ragazzine che, tramite Twitter, l’hanno ricoperta di insulti e minacce di morte.
Questo fenomeno si chiama cyberbullismo, ovvero, il bullismo attraverso il web, in questo caso i social networks.
La ragazza terrorizzata di girare per strada ha denunciato la cosa e in sua difesa è nato l’hashtag #iostoconflora e il suo gemello #staystrongflora (espressione peraltro poco corretta, visto che letteralmente è un incitamento ai malati) che in brevissimo sono diventati trend su Twitter.
Peccato che oltre ai sostenitori della ragazza si siano rafforzati anche i “bulli” generando una valanga di commenti negativi sempre dello stesso tenore:
«Sono una bulla, non starò mai con Flora».
Quello che mi sconvolge è come delle ragazzine di 14-15 anni di media possano essere così spietate e sguaiate nei confronti di un’altra ragazzina che non ha fatto altro che vincere i biglietti di un concerto.
Quello che non accetto è, in primis, il fanatismo esasperato nei confronti di una banda musicale e, in secondo luogo, l’aggressività, la sicurezza e la crudeltà di queste teenager.
Ricordo bene cosa voglia dire avere la loro età e amare spassionatamente l’idolo del momento, tutte ci siamo passate, ma sono certa che la mia educazione e i miei genitori non mi avrebbero mai permesso un comportamento simile.
La libertà di parola e di espressione con i social network ha raggiunto livelli ingestibili, posso capire che sia difficile per un genitore tenere sotto controllo tutte le mosse dei propri figli, ma nel momento in cui vengono sgamati, non mi aspetto che li assecondino, questo proprio no.
«Devi morire» o «Fai un aerosol con il gas», alcuni dei tweet e poi ancora, «è solo una viziata raccomandata», «è lei che provoca» , «se l’è voluta lei», «Avrei voluto sputarti in un occhio», «Togliti da Twitter» e questi sono solo i più educati e delicati, non si risparmiano parolacce e le minacce di ogni natura.
D’altro canto ci sono anche le Directioners perbene che con l’hashtag #LeDirectionersNonFannoBullismo difendono la categoria cercando di ripulirla.
Fortunatamente le adesioni sono state molteplici, ma mi chiedo se sia lo specchio di una reale consapevolezza o il semplice tentativo di recuperare l’immagine delle fan.
Personalmente ho dei seri dubbi, non facciamo di un erba un fascio, però sta di fatto che la questione è grave, dipinge una società, quella del domani, squallida e totalmente priva di etica e di valori:
lo ribadisco, se basta così poco per essere minacciati di morte e scatenare l’istinto più violento delle persone, ma cosa dobbiamo aspettarci?
E voi che cosa ne pensate?