Costretta a dare suo figlio in adozione, 18 anni dopo lo rincontra in un locale
“Mi chiamo Tammy e voglio raccontarvi la mia storia. Ero nel periodo più buio e brutto della mia vita. L’uomo che amavo aveva deciso di lasciarmi da un giorno all’altro, probabilmente perché aveva conosciuto un’altra, una meglio di me. Mi sono ritrovata sola con due figlie, senza un euro e rischiando ogni giorno di ritrovarmi a vivere per strada. Poi ho scoperto di essere incinta e tutto è diventato un incubo, ma non perché io non ne fossi felice, ma perché come avrei fatto?
Ho iniziato a massacrami di domande, di perché e alla fine ho capito che mai avrei potuto dare la felicità alla piccola vita che stava crescendo dentro di me e nonostante sia stata la cosa più dolorosa e difficile della mia vita, ho deciso di darlo in adozione. Ma non perché io fossi una cattiva madre, per me non era di certo un sacco di patate, ma perché volevo che delle brave persone gli permettessero di avere le sue esperienze, di studiare e di essere felice.
Le altre mie due figlie sono cresciute e si sono fatte una vita negli anni, io ho continuato la mia vita ma il pensiero del mio bambino continuava a tormentarmi. Una volta ho cercato anche di togliermi la vita, senza riuscirci. Per fortuna la sua famiglia adottiva ogni tanto mi mandava sue notizie, sapevo che aveva 18 anni, che stava bene e che si chiamava Dylan.
Il giorno del mio compleanno la mia vita è cambiata per sempre. Mia figlia è venuta a prendermi e mi ha detto: dai mamma, vestiti, ti porto a prendere un caffè. Così siamo andate in un locale e mentre stavamo parlando lei ha preso il telefono, come se volesse farmi una fotografia, poi mi ha detto: mamma c’è Dylan, dietro di te. Avevo il cuore in gola, quello che ho provato io non so nemmeno come descrivervelo, mio Dio com’era bello…”
Guardate il video dell’incontro:
Dylan diversi mesi prima aveva contattato una delle due sorelle su Facebook, voleva saperne di più sulla sua famiglia biologica. Le chiese di non dire nulla a sua madre e lei nel frattempo rispose ad ogni sua domanda.
Quando lui si sentì pronto, la sorella organizzò l’incontro. Il resto l’avete visto nel video… emozionante vero?