Amore, la romantica leggenda del filo rosso
Davvero una storia molto bella.
Cari romantici all’ascolto, ecco una bellissima storia che vi farà credere che l’amore vero esiste, che c’è davvero un’anima gemella che aspetta solo di completare le nostre vite. Oggi vi portiamo in Oriente, dove la leggenda del filo rosso racconta di come le anime gemelle siano legate tra loro per sempre, da un filo molto sottile, legato al mignolo della mano sinistra o alle caviglie.
È il filo rosso del destino, che non guarda in faccia niente: non guarda l’età, l’estrazione sociale, il luogo di nascita. Il legame è così forte da non spezzarsi mai, ma non spesso non è così facile trovare chi si trova dall’altra parte del filo, che può essere così lungo da attorcigliarsi e rendere il percorso verso la scoperta dell’anima gemella irto di difficoltà…
La leggenda del filo rosso è una leggenda tipica del Giappone, anche se è nata in Cina durante la dinastia Tang: Wei, rimasto orfano, voleva sposarsi e creare una famiglia, ma non trovava moglie. Il destino lo portò un giorno a Song, dove un uomo voleva presentargli la figlia del governatore locale. I due si diedero appuntamento per il giorno dopo: tanta era l’ansia di incontrarla che non dormì per tutta la notte.
Qui trovò un vecchio che leggeva un libro dell’Aldilà: lui confessò di occuparsi di matrimoni e Wei fu molto felice di averlo incontrato, perché gli chiese se la ragazza che stava incontrando era la sua metà. Lui gli disse che non era lei: la sua futura moglie aveva solo 3 anni e l’avrebbe sposata a 17 anni.
Accanto al vecchio c’era un grande sacco, che conteneva il filo rosso del destino, che lega i mariti alle mogli. Era un filo invisibile, che non si poteva tagliare. Il giovane scoprì che la sua futura sposa era una ragazza molto più giovane di lui cieca da un occhio… la figlia di una donna anziana che aveva un banco al marcato. Wei era molto deluso: come poteva credere che sua moglie era in realtà una povera bambina sporca. Così ordinò al servitore di ucciderla ma lui non riuscì la colpire la bambina… la ferì all’occhio e se ne andò, credendola morta.
Wei continuò a cercare moglie, dimenticandosi quella storia. Fino a quando il governatore di Shiangzhou gli diede in sposa la figlia 17enne: erano passati 14 anni esatti dall’incontro con quel vecchio. La ragazza era bellissima e la sua storia fece tornare tutto alla memoria del giovane: il suo papà era governatore a Song e morì quando lei aveva 3 anni, insieme alla madre e al fratello. A crescerla era la governante. Un giorno un uomo tentò di ucciderla, provocandole quella ferita: fu poi accolta dallo zio.
Wei capì che il vecchio aveva ragione: la leggenda del filo rosso era vero. Raccontò tutto alla moglie, che lo perdonò. E vissero per sempre felici e contenti.