Tra 217 anni noi donne avremo lo stesso stipendio degli uomini
Fortunate le nostre pro-pro nipoti!
Alzi la mano chi pensa di essere pagata al lavoro come vengono pagati i colleghi maschi. Scommettiamo che le mani che si sono levate in alto sono ben poco e non è, purtroppo, una sorpresa. Da tempo si parla di gender pay gap, ovvero il divario salariale che esiste tra lavoratori uomini e lavoratrici donne, per parità di mansioni ed esperienza. Sapete quando finalmente noi donne riusciremo a essere pagate come gli uomini? Tra la bellezza di 217 anni: ci vorranno più di due secoli, stiamo scherzando?
A dare questi numeri allarmanti è il World Economic Forum, che aggiunge qualche anno alle stile di uno studio pubblicato nel 2016, che prevedeva che tra 170 anni il divario salariale tra uomini e donne venisse colmato. Adesso sono un po’ di più gli anni che dobbiamo aspettare per avere una equa retribuzione tra i due sessi.
Il divario di genere tra uomini e donne al posto di diminuire continua ad aumentare. Ed è soprattutto per quello che riguarda le retribuzioni che le cose vanno parecchio male. E vanno malissimo nel nostro paese, dove la situazione, ce ne rendiamo conto anche noi ogni giorno, è davvero desolante.
La classifica di quest’anno, che prende in considerazione aspetti come l’educazione, la salute, il lavoro, l’aspettativa di vita, il potere politico e molto altro, vede l’Italia scendere di 32 posizioni, passando all’82esimo posto di una classifica che prende in esame 144 paesi. Nel 2015 erano 41esimi e nel 2016 50esimi.
Bene, ma non benissimo. Anzi, male, proprio malissimo, per parafrase un modo di dire che siamo soliti usare di recente. In Italia la parità dei sessi è un problema decisamente grave, che nessuno sembra però voler affrontare.
Secondo il WEF il calo è dovuto a “una notevole dilatazione del divario politico in termini di empowerment (che passa da un ridimensionamento del gap nell’ordine del 45% del 2016, al 33% del 2017)”, oltre che a un peggioramento del divario per quello che riguarda salute e sopravvivenza.