Tutta un'altra Barbie: il lato oscuro della bambola perfetta
Cosa succederebbe se smettesse di sorridere e compiacere?
Sempre sorridente, sempre in forma, sempre truccata, sempre… perfetta – almeno secondo i canoni classici della Barbie, perché lo sapete no che le proporzioni sono tutte sballate, e che senza trucco sarebbe un filo bruttina? Ecco, volendosi mettere nei panni della luccicante donna-bambola, a voi non girerebbero un po’ le scatole? Mi viene da pensare che deve avere ragionato così, Mariel Clyeton (visto che lei, di sé, dice “I can’t explain how my mind works, or why these ideas come to it.”) quando si è messa a immaginare tutta una serie di scenari domestici in cui il lato oscuro – molto, molto oscuro – della Barbie prende il sopravvento. I suoi uomini (e non solo) sono impiccati, decapitati, menomati mentre lei mantiene, come le hanno insegnato a fare, l’aria imperturbabile di sempre.
Mariel Clyeton ha iniziato la sua carriera nella fotografia di viaggio, poi in un negozio di giocattoli di Tokio, ha avuto una folgorazione, e si è intrufolata nel mondo surreale delle miniature. Ogni più piccolo gesto, ogni posizione, dice, sembrano creare nuovi volumi. E in effetti…
Un po’ troppo truce? Può darsi. Mariel Clyeton la vede così: “My work isn’t for everyone, but I like it.” Comunque io mi fermo qui. Per chi vuole proseguire… Altre immagini.