6 cose da sapere sulla violenza online contro le donne

Ecco i dati ufficiali che fanno riflettere!

Il 25 novembre è la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, violenze e abusi che possono essere fisici, mentali e avvenire anche online: gli abusi online contro le donne sono, purtroppo, all’ordine del giorno e riguardano persone che appartengono a minoranze etniche o religiose, che hanno qualche disabilità, ma anche nel caso di donne omosessuali, bisessuali o trans. Amnesty International ci rivela i dati degli abusi dei diritti delle donne online: il 23% delle donne intervistate da questo sondaggio Ipsos Mori ammette di aver subito abusi e molestie online. L’associazione, allora, ci svela 6 cose che dovremmo sapere.

1. VIOLENZA ONLINE CONTRO LE DONNE: LE MINACCE
La violenza online contro le donne è un’estensione degli abusi offline: minacce dirette o indirette di violenza, minacce fisiche o mentali e molto altro ancora.

2. VIOLENZA ONLINE CONTRO LE DONNE: DISCRIMINAZIONE
I contenuti discriminatori sono quelli sessisti, razzisti, omofobi che vogliono sminuire o umiliare una persona.

3. VIOLENZA ONLINE CONTRO LE DONNE: MOLESTIE
Se più persone lavorano insieme per colpire una donna usando commenti o immagini offensive per breve o lungo tempo, questa è molestia online.

4. VIOLENZA ONLINE CONTRO LE DONNE: DOXXING
Cos’è il Doxxing? Quando documenti personali o identificativi e dettagli online vengono divulgati senza il consenso del diretto interessato: informazioni personali come l’indirizzo di casa di una persona, il vero nome, i nomi dei bambini, i numeri di telefono e l’indirizzo e-mail. È una violazione della privacy di una persona.

5. VIOLENZA ONLINE CONTRO LE DONNE: CONDIVISIONE DI IMMAGINI SESSUALI E PRIVATE SENZA CONSENSO
Di solito è un ex partner che vuole umiliare o ricattare, con il cosiddetto revenge porn (vendetta porno). Ma sono anche molte altre le violazioni alla privacy che rientrano in questo campo.
6. VIOLENZA ONLINE CONTRO LE DONNE: I TROLL
Di solito la donna conosce chi è dietro gli atti di violenza online, mentre in altri casi sono condotti da perfetti sconosciuti. Il 59% ha dichiarato che i molestatori erano completi estranei, mentre il 15% ha affermato che l’abuso è stato eseguito da un partner attuale o ex.