Dovette abbandonare sua figlia… la madre adottiva divenne testimone del suo addio
Vladimir e Olga si sono conosciuti quando erano già adulti ed erano già stati sposati con figli da matrimoni precedenti. Non desideravano altro che avere un figlio tutto loro, ma , a causa della loro età, era rischioso, così hanno pensato di fare domanda di adozione.
Hanno compilato tutti i documenti e sono risultati idonei ad ogni requisito, quindi dovevano solo aspettare la chiamata. Un giorno, dopo sei mesi, mentre erano a casa entrambi, la telefonata tanto attesa era arrivata, una donna aveva partorito una bambina sana, ma non poteva tenerla e loro si sarebbero dovuti recare nell’ospedale dove era nata.
Non hanno avuto esitazioni e sono corsi subito lì. Il medico li informò che la bambina era ancora ricoverata li e che stava bene, ma la madre non poteva tenerla perché era di nazionalità uzbeka e si era trasferita li per lavorare e a casa aveva tre figli da crescere e la lasciava con grande dolore. Olga era molto dispiaciuta per lei ed aveva il cuore in mille pezzi.
Usciti dallo studio del dottore, la donna va a vedere la stanza dove stavano dormendo i bambini, ma ad un certo punto, sente provenire un suono dalla stanza accanto, era una donna che cantava in una lingua che non conosceva. Era Zukhra, la madre biologica della bambina, Olga si affaccia per vedere e nota la donna che stava allattando sua figlia con le lacrime agli occhi.
Così è entrata nella stanza e sono scoppiate a piangere insieme, Zukhra le ha detto di non raccontare mai la sua storia alla bambina, poi le chiese come voleva chiamarla ed Olga rispose: “Maria, ti piace?” Inizialmente disse di si, ma poi alla fine decisero insieme di chiamarla Eva.
Dopo dieci giorni, portarono la bambina a casa. Un giorno, mentre Vladimir stava cullando la figlia, la chiamò “piccola”, Olga si girò al marito ed esclamò: “Non ti piace il nome Eva? Vuol dire vita.” Glielo aveva detto Zukhra, l’uomo annuì e quella notte la bambina si addormentò nella sua culla e mentre dormiva sorrideva!