Intervista a Lori Alicino: la pittura sull'acqua
Artista e arte terapista, Lori Alicino ci parla di lei e di un'arte che incanta: il suminagashi
Lori Alicino ha lavorato per anni in Italia e all’estero nella comunicazione e in pubblicità. La creatività e le immagini hanno sempre fatto parte del suo lavoro ma oggi in un modo del tutto diverso, attraverso l’arte e l’arte terapia.
Come artista lavora soprattutto con la carta, realizzando libri d’artista e dedicandosi all’affascinante tecnica giapponese del suminagashi: la pittura sull’acqua, che incanta e sorprende con i suoi effetti decorativi inaspettati, che catturano la bellezza del momento creativo.
Insegna tecniche artistiche a Roma collaborando con diversi artisti e si dedica con passione all’ arte terapia attraverso numerosi progetti.
Lori, raccontaci qualcosa di te: come sei arrivata dal mondo della pubblicità a quello dell’arte?
Ho sempre amato la sfida creativa del mio lavoro in pubblicità e utilizzato con consapevolezza il potere comunicativo delle immagini.
Il passaggio all’arte terapia è arrivato attraverso l’arte, come risposta ad un momento di grande affaticamento, piuttosto consueto quando si lavora ai ritmi serrati di questo settore.
In quel periodo avevo iniziato a notare che alcune immagini non solo potevano farmi stare meglio di altre ma anche che, senza l’uso di parole, riuscivano a comunicare con me in modo profondo. Le immagini mi spingevano al fare e così ho iniziato a studiare il libro d’artista in un centro internazionale di Calligrafia ad Arezzo.
Sperimentando ho capito che l’arte poteva avere anche una funzione sociale e che il processo creativo poteva trasformarsi in un processo terapeutico.
Ho quindi iniziato il mio percorso di studi di arte terapia ed eccomi qui.
Come hai scoperto il Suminagashi e quanta parte della tua vita occupa la pratica artistica oggi?
Durante quel corso me ne parlò una bravissima rilegatrice canadese e iniziai subito a sperimentare. Ricordo la sensazione di essermi sentita fluttuare insieme all’inchiostro. Il mio primo disegno sull’acqua una volta stampato ricordava molto una colomba. Rimasi stupita. Spesso ancora oggi quando ho un dubbio e ho bisogno di pensare, prendo la mia vaschetta e inizio a disegnare in modalità “fluida” e spesso il disegno che ne esce mi racconta sempre molto di me e del mio stato d’animo in quel momento.
In cosa consiste la pittura sull’acqua?
La parola giapponese suminagashi si può tradurre come “inchiostro che galleggia”.
Il primo esempio di carta decorata con questa tecnica risale al XII secolo. Si crea un disegno sull’acqua sfiorandone la superficie con un pennello intriso di inchiostro di china, manipolando poi l’immagine con un pennello o anche semplicemente con il proprio respiro. Successivamente si adagia la carta sopra l’acqua e il disegno si trasferisce sul foglio. Ogni stampa è unica e irripetibile.
Artista e arte terapeuta. Quali sono i benefici di questa esperienza e a chi è rivolta?
Ho utilizzato la tecnica del suminagasci con persone affette dal morbo di Alzheimer, ribattezzandola “L’arte del qui e ora”.
Infatti è un’esperienza che viene vissuta nel momento, senza la necessità di recuperare delle conoscenze o una memoria pregressa. In più la concentrazione necessaria per eseguire i movimenti porta ad un silenzio che può aiutare il contatto con il proprio mondo interiore.
Gli elementi naturali come l’acqua e l’aria si fanno alleati dell’artista in un ‘ opera a quattro mani, aiutando a superare la frustrazione di dover affrontare da soli un foglio bianco. In genere, il processo coinvolge positivamente anche persone in uno stato di apatia.
Le immagini ottenute, proprio perché non definite, facilitano il passaggio all’aspetto simbolico stimolando quelle libere associazioni che favoriscono la riflessione su noi stessi.
Ho utilizzato il suminagashi insieme ad altre tecniche anche con bambini e adolescenti in centri di cura del disagio minorile. La possibilità di raccontarsi attraverso una modalità non verbale è risultata molto efficace.
Qualche ricordo del tuo percorso d’artista e terapeuta a cui sei legata?
Una psichiatra con cui ho collaborato una volta mi disse: “Alla creatività delle persone, la malattia non riesce più ad opporsi”. Una frase che riassume ciò che sento e credo anch’ io.
Ricordo poi un bambino di 4 anni che non parlava e a cui ho fatto provare la pittura con le tempere. Alla prima pennellata ha sgranato gli occhi. Ho capito che per lui era la prima volta. All’inizio si limitava a bucare tutti i fogli poi al primo disegno su foglio non bucato ha dato un titolo e ha iniziato a parlare di suo nonno.
Infine una signora di 92 anni, romana, che ogni volta che mi vedeva arrivare con i materiali e il mio grembiule alzava gli occhi al cielo, rassegnata: “Ah! E mo’ che dovemo fa’… Picasso?”.
Quali sono i progetti realizzati ultimamente e quali i sogni per il futuro?
Spesso collaboro con professionisti di altre discipline perché credo molto nello scambio e nella condivisione.
Ultimamente mi sto dedicando alla ricerca e all’applicazione di un metodo di integrazione tra l’arte e la danza-movimento-terapia. Su questo ho appena concluso un progetto con adolescenti di una casa famiglia, che presenterò a settembre a Parigi durante una conferenza.
In autunno continuerò a lavorare su questo dedicando un laboratorio ad adolescenti e adulti con disturbi del comportamento alimentare.
A settembre inizierò il primo di quattro seminari rivolti ai professionisti e al mondo del lavoro, insieme a una collega coach. Aiuterò a lavorare sulla comunicazione e l’espressione creativa intorno a temi tipicamente professionali. Per me sarà una bella sfida ritornare sul campo con una veste completamente nuova.
Mi ritaglierò’ anche uno spazio come artista partecipando a una mostra collettiva a Lecce dedicata al poeta Vittorio Bodini. Presenterò un libro d’artista. Sarà bello avere carta e colori di nuovo tra le mie mani!
Questo è il video dell’ultimo singolo dei Planet Funk con Giuliano Sangiorgi, per il quale Lori Alicino ha realizzato col suminagashi delle splendide immagini.
Lasciatevi ipnotizzare!