“Mamma, la notte c’è qualcuno che parla in camera mia…”
Quello che è successo al figlio di tre anni di Jay e Sarah, ci fa veramente capire che bisogna fare molta attenzione a tutto quello che ci circonda in casa. Un giorno il bambino, ha detto ai suoi genitori che sentiva delle voci in camera sua, durante la notte. Sappiamo benissimo che la fantasia dei piccini supera ogni immaginazione, ma…
All’inizio credevano che fosse un sogno o qualcosa di irrealistico. Una notte, però, mentre Sarah, stava entrando nella camera di suo figlio, ha sentito anche a lei una voce, che diceva: “dai, svegliati, tuo padre ti sta cercando.” La donna si è spaventata moltissimo, è rimasta completamente pietrificata, non sapeva cosa fare. La voce ha continuato: “vedi, stanno arrivando”.
Inizialmente i due genitori non capivano bene da dove provenisse, ma poi dopo diverse ricerche, lo hanno scoperto: dal baby-monitor. Questo era stato violato da uno sconosciuto che ora controllava tutto da un computer. Non riuscivano proprio a capire come avesse fatto, ma avevano una tremenda paura per la loro privacy, era una spaventosa e gravissima violazione.
Tuttora, nessuno sa cosa abbia fatto l’hacker con il figlio di Sarah e Jay… Hanno deciso di pubblicare questa storia per avvisare tutti i genitori su quello che ora gli hacker sono in grado di fare. Bisogna fare molta attenzione alle password, il baby-monitor e la wifi non devono averla uguale e soprattutto, cosa più fondamentale, non si deve assolutamente mettere “1234” oppure “abcd”. Chi ha questo genere di chiave di sicurezza, deve cambiarla immediatamente. E’ quella più facilmente “craccabile” dai geni del pc!
Chi non è esperto di tecnologia deve chiedere un parere ad una persona che ne capisce. Non sai mai cosa possono essere in grado di fare gli hacker con i tuoi sistemi.
Ancora non è chiaro chi sia entrato nel baby-monitor di Jay e Sarah.
É fondamentale far conoscere questa storia in modo tale che le persone possano salvaguardarsi da questi hacker.
Condividete, così che le famiglie possano proteggere i loro figli dagli estranei.