Angelo non ha pace, hanno distrutto la sua statua
Nessuno l’ha dimenticano: è ancora nei nostri cuori, con il suo musetto bianco e con lo sguardo dolce. Stiamo parlando di Angelo, il cane di Sangineto, torturato e ucciso “per gioco” da 4 ragazzi del posto. Il video in cui il povero animale veniva massacrato di botte e poi impiccato ha fatto il giro di tutte le reti sociali e ha fatto indignare il mondo intero. Una crudeltà estrema condannata da tutti. Sono stati organizzati raduni, sit-in, manifestazioni, fiaccolate e proteste.
Non molto dopo la sua morte, i volontari dell’associazione Be+factory avevano collaborato con Alessandro Di Cola, un talentuoso artista e, insieme, avevano organizzato un evento dedicato al cane Angelo. Alla sua memoria è stata dedicata una statua a Roma, ubicata nel parco Ravizza, a Monteverde, Roma. Tutto è stato fatto circa un anno fa, con tanto amore per Angelo. Ma poche ore fa la notizia bomba: qualcuno ha danneggiato la statua di Angelo. Un colpo secco che ha fatto spaccare la coda. Un gesto che ha sconvolto tutti. Perché tutta questa cattiveria? Perché non viene lasciata in pace questa povera anima? Come si fa ad accanirsi così su un animale indifeso, profanandogli la memoria? Nessuno riesce a capire il motivo e non si conoscono i colpevoli. I volontari dell’associazione Be+factory hanno scritto sulla loro pagina Facebook: “Questo è Angelo oggi. È come lo abbiamo trovato questa mattina – distrutto. Avete distrutto un simbolo di pace e amore. Avete ucciso un altra volta Angelo. Ma questa volta pagherete caro. Stiamo andando dai carabinieri ed oltre la denuncia per atti vandalici verranno denunciate tutte quelle persone che hanno scritto sulla nostra pagina per la statua di Angelo in calabria dicendo che l’avrebbero distrutta. Cari animalisti da tastiera avete dato buoni suggerimenti!”. Adesso speriamo che i carabinieri riescano a trovare chi ha fatto questo vile gesto e lo portino davanti un giudice, a pagare per le sue colpe. Gli ssassini di Angelo sono stati giudicati e condannati, anche se le loro pene sono state troppo blande per la gravità delle loro azioni.
Adesso chi sa qualcosa parli…
Se qualcuno ha visto qualcosa vada alla polizia o ai carabinieri e denunci i colpevoli.
Vi chiediamo di condividere…
Dobbiamo farlo per Angelo!