Mettiamocelo in testa: campagna UNHCR per l’istruzione dei piccoli rifugiati
L'istruzione, il gioco e la salute sono un diritto di tutti i bambini!
“Mettiamocelo in testa” è la nuova campagna dell’UNHCR, l’Agenzia Onu per i rifugiati, per raccogliere fondi per aiutare i bambini rifugiati ad avere la giusta istruzione. Solo studiando, imparando, andando a scuola i piccoli rifugiati in ogni angolo del mondo possono sperare in un futuro migliore. Nel mondo, secondo quello che è emerso dal rapporto dell’UNHCR Left Behind, ci sono 3.5 milioni di bambini rifugiati che non hanno la possibilità di andare a scuola. Delle cifre davvero allarmanti!
Per il secondo anno, l’UNHCR lancia una campagna molto importante per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sia importante l’istruzione per il futuro e anche per la sopravvivenza di milioni di bambini rifugiati. Inoltre la campagna vuole anche raccogliere fondi per poter dare a tutti i piccoli rifugiati del mondo una giusta istruzione.
I fondi che verranno raccolti con la campagna, infatti, saranno utilizzatti per sostenere il progetto Educate a Child, che nel 2012 è stato lanciato proprio dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati: è un programma di istruzione attivo in 12 paesi del mondo, Siria, Iran, Ciad, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenia, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Sudan.
Grazie al progetto, in 5 anni 1 milione di bambini rifugiati ha potuto studiare, con un sostegno economico dato anche a 76mila bambini che vivono in famiglie in difficoltà. Sono anche state costruite 210 scuole in questi paesi e realizzate o ristrutturate 3.133 classi, così i bambini avevano un posto sicuro e sano dove studiare.
Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa, racconta: “Ogni bambino rifugiato ha diritto a un’istruzione di qualità. L’UNHCR si impegna a difendere e promuovere questo diritto fondamentale in tutte le sedi possibili: presso i governi e la comunità internazionale ma anche con le imprese e le fondazioni e con i cittadini. Un bambino rifugiato ha già dovuto subire il trauma della violenza e della fuga forzata per sopravvivere, spesso ha perso anche i suoi genitori. Non possiamo e non dobbiamo permettere che debba rinunciare anche all’istruzione, perchè la scuola è la principale, e in molti casi l’unica, risorsa che ciascun bambino ha per costruire per se’ e per la sua comunità di appartenenza un futuro dignitoso e di pace. Per queste ragioni chiediamo a tutti di sostenere la campagna: un sms o una chiamata da fisso al 45516 può avere un impatto determinante nella vita di un bambino rifugiato”.
Aiutiamo i bambini a sperare in un futuro migliore!