Jalin, una strana collezione
Jalin amava collezionare pezzi di cadaveri di animali rari, la sua passione era la caccia grossa, orsi, rinoceronti, lupi e cervi. Alla sua collezione mancava la testa di questo leone del Sud Africa, un esemplare raro cresciuto in cattività e protetto in quella zona spersa da ranger e guardie. Il cacciatore settantacinquenne l’ha puntato..
Mira e spara, uuccde la sua compagna, l’adrenalina è mista alla felicità per averla uccisa, forse aveva anche dei cuccioli, adesso toccava al bellissimo maschio perire sotto i suoi colpi, punta il fucile e parte il colpo. A cadere a terra non è il leone, ma Jalin. Chi abbia sparato non si sa, ma qualcuno da lontano ha fatto lui quello che lui stava per fare al leone. L’hanno puntato e ucciso con un colpo solo, scappati e mai rintracciati. Diciamo un po’ che la sua fine è stata felice, è morto mentre faceva ciò che più gli piaceva. Per la sua morte nonverrà punito nessuno sicuramente, non ci sono testimoni, non ci sono indizi e la possibilità che qualche animalista fuori dagli schemi possa essersi regalato questo momento di gloria è alta. Jalin riposa in pace nella sua città natale, i suoi cadaveri appesi sono ciò che rimane alla loro famiglia, diciamo che quel che ha dato ha preso, purtroppo in molti amano praticare questo tipo di SPORT, a noi è ancora sconosciuto il sento di sportività, vince sempre il cacciatore perché, vilmente si arma, non affronta mai il suo nemico, che poi non è, a viso a viso, si fa forte con fucile e pugnale ma vabbè, si chiama SPORT…
I trofei sono questi per lui..
Una testa in mano e lui ride..
Ride sempre lui…