Elezioni Politiche 2018, 4 marzo: chi parla meglio l’inglese?
E chi deve andare a ripetizioni urgenti?
Saper parlare e scrivere in inglese è molto importante, per chiunque di noi. E’ utile quando si è in viaggio all’estero, per farci capire praticamente in ogni paese del mondo: sappiamo, infatti, che ovunque si mastica un po’ di lingua della regina, non è vero? E’ ancora più fondamentale se per lavoro dobbiamo leggere, scrivere, ascoltare, parlare con persone che non sono italiane. Ed è ancora più necessario se si vuol far politica. Eh sì, perché non è che siamo isolati dal mondo e prima o poi capiterà di dover stringere la mano a un collega straniero. Come sono messi i politici italiani in quanto a inglese?
L’accademia online ABA English ha deciso, in vista delle prossime Elezioni Politiche 2018 del 4 marzo, di esaminare il livello di inglese dei candidati e leader più importanti, che in questo periodo si stanno dando battaglia per ottenere più voti possibili dagli elettori italiani. Un video mette a confronto pronuncia, capacità di capire, proprietà di linguaggio, grammatica. Chi vince e chi perde?
Gioite, perché le donne sanno parlare meglio l’inglese degli uomini. Laura Boldrini di Liberi Uguali ha un buon livello di inglese: la Presidente della Camera ha fatto molta esperienza quando lavorava alle agenzie delle Nazioni Unite e quando è intervista in inglese dà grandi soddisfazioni. Ottimo l’inglese di Emma Bonino di +Europa. La storica leader dei Radicali è stata a lungo commissario europeo e anche Ministra degli Esteri, ma la laurea in Lingue e Letterature straniere la aiuta di certo.
Promosso anche Paolo Gentiloni del Partito Democratico, attuale premier. E’ stato Ministro degli Esteri e sa parlare molto bene, oltre che capire se qualcuno gli parla in inglese. Un bell’8 va anche a Virginia Raggi, sindaca di Roma del Movimento 5 Stelle. Buona la pronuncia e buono il suo vocabolario.
Chi bocciamo, invece? Silvio Berlusconi di Forza Italia, che non sono non riesce a parlare, ma nemmeno a leggere discorsi che gli sono stati scritti. Se improvvisa è un vero disastro. Proprio come Luigi Di Maio, candidato premier dei 5 Stelle. Ai giornalisti stranieri preferisce rispondere in italiano.
Bocciato, anche se vicino alla sufficienza, Matteo Renzi del Partito Democratico: spesso lo abbiamo preso in giro per alcuni scivoloni e, soprattutto, per la pronuncia. Però è coraggioso, si applica sempre! Matteo Salvini della Lega Nord rimandato a settembre: non parla mai in inglese, nonostante sia un europarlamentare. Raramente lo sentiamo pronunciare discorsi in inglese, perché non è proprio il suo forte.