Ispo, la fiera internazionale degli sport invernali a Monaco!
Ispo in poche parole: novità, volti amici e troppe scuse per fare tardi. Ancora una volta Monaco ha accolto qualche migliaio di addetti al settore e curiosi interessati agli sport invernali
Bretzel, capi outerwear di ogni genere con annessa attrezzatura per prepararsi alle temperature più rigide senza rinunciare ad un certo stile. Camo e pattern decisamente più sobri sono state le mie impressioni generali.
Ogni anno Ispo, la fiera internazionale degli sport invernali, raduna migliaia di addetti al settore nella capitale bavarese per quattro giorni di show. I brand coinvolti sono tantissimi, da tutto il mondo, e l’aria internazionale che si respira non ha portato solo news positive. Crisi economica o meno ci auguriamo tutti che sia arrivato il momento di ripartire. A questo proposito devo dire di aver apprezzato molto l’intervento di Iker Aguirre durante il pranzo organizzato da Women in Boardsport. Questo veterano del settore ha ricoperto svariate posizioni passando dal giornalismo all’imprenditoria. A parte i suoi successi lavorativi, sicuramente spunti altrettanto interessanti, ha dovuto vivere sulla propria pelle esperienze decisamente intense che lo hanno forgiato e lo hanno portato ad essere un uomo in grado di far riflettere l’intera sala conferenza a proposito di come il lavoro rientri nella propria vita. Detto così sembra alquanto riduttivo ma in realtà si tratta di una questione semplice ma allo stesso tempo di vitale importanza. Ciò che accomunava tutte le persone sedute in quella stanza era la passione che le ha portate a cercare un occupazione nel settore dei boardsport. Una concetto facilmente applicabile a chiunque cerchi un lavoro che ama. Partendo da questo le sue slide illustravano come la propria carriera si possa paragonare ad una U suddivisa in sezioni o fasi. Dai primi due di stress e frenesia al famoso fondo che si tocca quando lo stress e l’esaurimento in alcuni casi bussano alla porta. A questo punto si tocca il fondo e si entra nella fase ascendente, dove anche i peggiori individui hanno una possibilità di redenzione, diciamo. La vita a quel punto dovrebbe assumere un aspetto diverso ed il lavoro dovrebbe riuscire a coesistere in modo più equilibrato.
Ci sono cose molto più importanti dello snowboard, delle campagne vendite e del successo professionale. La vera highlight è stata infatti domenica presso lo stand Pleasure che ha ospitato un’iniziativa supportata da DKMS che vorrei segnalare. Dave Mailman, a lungo markenting manager presso Quiksilver Europe, parte pulsante dell’industria surf e snow, e soprattutto persona magnifica padre si è trovato di fronte ad una lotta decisamente pesante. Gli è stata diagnosticata la leucemia ed in seguito a diverse cure ha urgente bisogno di trovare un donatore di midollo osseo. Domenica la fila era sempre nutrita da gente che ha voluto fare il test ed iscriversi al programma DKMS. La prossima volta che vedi uno stand di un equivalente ADMO in Italia fermati, il test è indolore, devi solo infilarti un tampone che assomiglia ad un cotton fioc in bocca ed è fatto.
Passando ai trend devo dire di aver notato pattern più sobri in generale, e le giacche tecniche da donna hanno finalmente raggiunto la lunghezza che ci si aspetta per mantenere una temperatura corporea ideale durante una giornata trascorsa in montagna. Direi che a questo punto le immagini ti daranno qualche spunto per gli acquisti del prossimo inverno.