Annuncia il suicidio su Facebook e poi si da fuoco.

Una tragedia dalle proporzioni enormi quella che è successa a Orta Di Atella, in provincia di Caserta dove un uomo di 43 anni, Salvatore Avellino, si è tolto la vita dandosi fuoco all’interno della sua automobile. L’uomo, dopo aver annunciato il suicidio sul suo profilo Facebook con un lungo post che inizia con la frase “The End”

è partito da Casoria, cittadina del Napoletano nella quale risiedeva, alla volta di Orta di Atella a bordo della sua Peugeot grigia. Giunto in via Clanio, ha dato fuoco all’automobile, facendosi ardere vivo. L’automobile ha immediatamente allertato i soccorsi, che giunti sul posto, hanno estinto l’incendio e scoperto il cadavere dell’uomo a bordo. Sul luogo della tragedia sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Marcianise, che non hanno dubbi si sia trattato di un suicidio, dal momento che il 43enne aveva portato con sé due bombole di gas, che ha utilizzato per appiccare il fuoco. Salvatore, separato, lascia due figli piccoli. Questo il post che il 43enne ha scritto poco tempo prima di togliersi la vita:

“THE END ( fine )
Tutto ha una fine nulla dura in eterno.
Non chiedo comprensione a nessuno ne voglio giustificare il mio gesto, come ogni decisione che si prende ha le sue motivazioni.

La mia scaturisce dalla completa sconfitta che mi sono procurato nella mia vita, ho commesso tanti errori, ho creduto di stare nel giusto quando vivevo nello sbaglio, non ho avuto rispetto per me stesso ne per gli altri e….. ancora errori giudicati dagli altri.

Tante cose più o meno importanti prese con tanta leggerezza. Come tante cose pensate e fatte con il cuore rovinate con il mio comportamento sbagliato distruggendo ogni evento. Sicuramente il mio comportamento è stato la causa della mia distruzione che giorno dopo giorno mi ha isolato da tutti.

Oggi mi ritrovo con nulla, sia in me che intorno a me. Il vuoto che mi circonda non può essere più riempito, la colpa è tutta mia.

Non ho più nulla. Anche se con tanto ritardo chiedo SCUSA a tutti coloro che ho ho fatto soffrire.
La cosa più bella e importante della mia vita è stato generare i miei due figli, Giuseppe e Alessandra, ai quali non ho dimostrato nulla meritandomi un’altra sconfitta. Chiedo perdono a loro che non hanno nessuna colpa.
Salvio”