Frida Kahlo: la mostra a Roma sull'arte e la vita della straordinaria pittrice messicana
Tutto il colore e la complessità di una delle pittrici più amate del '900
Le Scuderie del Quirinale a Roma hanno inaugurato “Frida Kahlo”, la mostra dedicata alla celebre artista messicana, composta da 160 opere tra dipinti e disegni, dei quali oltre quaranta sono ritratti e autoritratti, tra cui il bellissimo “Autoritratto con collana di spine” del 1940, esposto per la prima volta in Italia.
L’Italia dedica un anno a Frida Kahlo attraverso questa mostra romana e una seconda che si terrà al Palazzo Ducale di Genova, dal 20 settembre 2014 al 15 febbraio 2015.
L’allestimento delle Scuderie concentra l’attenzione sull’esperienza artistica della pittrice e ricostruisce attraverso le sue opere il rapporto con i movimenti artistici dell’epoca e i fermenti culturali e rivoluzionari che attraversarono il Messico in quel tempo. Genova affronterà invece con la mostra “Frida Kahlo e Diego Rivera” il mondo privato di Frida al centro del quale è la complessa relazione col marito e pittore Diego Rivera.
Impossibile dividere l’arte di Frida Kahlo dalla sua vita. Nacque nel 1907 a Coyoacán, un piccolo villaggio di Città del Messico. Qui era la casa della sua famiglia, la ʹCasa Bluʹ oggi diventata un museo a lei dedicato, in cui trascorse gran parte della sua vita e dove morì nel 1954 a 47 anni. Reagì con temperamento alla sofferenza fisica che la segnò fin da piccola – nata affetta da spina bifida, un terribile incidente nell’adolescenza la costrinse a letto per mesi dopo aver riportato numerose fratture e gravissime lesioni – trasformando il dolore e le difficoltà in un processo di costruzione della sua identità. Tanto la sua pittura quanto i vestiti e gli ornamenti che indossava esprimevano la sua personalità con un linguaggio arcaico e allo stesso tempo moderno e rivoluzionario, che fondeva la cultura popolare messicana, il passato indigeno e il suo profondo senso del colore.
Con sensibilità e talvolta ironia trasfigurò il proprio mondo interiore affrontando nei suoi quadri temi importanti come l’amore e la sofferenza, la realtà e la trascendenza, il rapporto con le proprie radici.
Tra le opere esposte tante sono ricche delle figure, dei colori e del complesso simbolismo della cultura messicana: la natura, la vita e la morte, l’opposizione del sole e della luna, che in alcune opere si scontra con l’immaginario moderno delle città americane che Frida visitò col marito dagli anni Trenta.
Esposto anche il suo famoso corsetto di gesso sul quale agli inizi degli anni Cinquanta Frida dipinse sole e luna, formule magiche, il bimbo che non riuscì mai a partorire, la falce e il martello – simboli della sua “fede” comunista – esprimendo il desiderio di conciliare una difficile opposizione, come del resto lo furono la sua vita e il suo matrimonio. Come lei stessa ricordava: “Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego”.
Nessuno dei quadri di Frida Kahlo è facile da decifrare, proprio come molti aspetti della sua biografia. Iniziò a dipingere durante la lunga convalescenza che la costrinse a letto, realizzando per tutta la vita numerosi autoritratti, attraverso i quali è possibile calarsi in quel suo mondo di colori, natura, solitudine e passione.
“Dipingo per me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio“.
Le autorappresentazioni di Frida raccontano la complessità della sua vita, l’intensa e sofferta relazione con Diego Rivera, la fede rivoluzionaria, il drammatico rapporto con la propria infermità mentre alcuni eccezionali ritratti fotografici dellʹartista, in particolare quelli realizzati da Nickolas Muray, per dieci anni amante di Frida, e due filmati, ci rimandano l’immagine di una donna piena di fascino e colori, dalla personalità unica.
Nel ricordare Frida Kahlo, la sua amica Olga Campos ci ha restituito l’essenza di una donna straordinaria: “Mi ha aperto un mondo di bellezza, forza e amore per la natura e per le persone”.