L'architettura degli anni '90
Libere tendenze progettuali nel mondo
È molto difficile cercare una filosofia comune a tutte le tendenze progettuali nell’architettura degli anni 90, quindi la storia contemporanea che ne scaturisce è composta di segmenti, eventi isolati e situazioni architettoniche trasversali.
È possibile invece leggere ritratti e rapidi profili di grandi e piccoli architetti e delle impressioni e sensazioni sulle opere.
Il Prof. Mario Pisani dice: “Non si indaga quindi su ciò che unisce Rossi a Maki, Venturi a Stirling, Nouvel a Botta, Portoghesi a Gerhy, Isozaki a Venezia, Calatrava a Foster essendo consapevoli che son terminati e son fuori produzione i collanti che tengono uniti i progettisti e che ognuno si pone in mare aperto cercando la propria rotta, fidandosi unicamente della sensibilità personale, del proprio sapere e delle conoscenze.”
La Feuerwehrhaus (caserma dei pompieri) dell’architetto Zaha Hadid, del 1993. Il padiglione che la ospita è sorto accanto al Vitra museum di Weil am Rhein, nei pressi di Basilea.
La Casa danzante (Tančící dům) è il soprannome dato ad un edificio per uffici nel centro di Praga. Progettata dall’architetto croato, Vlado Milunić in cooperazione con il canadese Frank Gehry. La costruzione ebbe inizio nel 1994 e terminò nel 1996.
Fondation Cartier, Parigi, 1994 è il virtuosismo tecnologico bidimensionale, algido e sofisticato di Jean Nouvel.
In Italia, l’esempio cult di architettura anni ’90 è ovviamente l’Auditorium Parco della Musica a Roma, con i suoi tre scarabei giganti, firmato Renzo Piano.