Le mascotte dei mondiali dagli anni '60 a oggi
Una carrellata dagli anni Sessanta: dai simpatici disegni retrò ai personaggi futuribili degli ultimi mondiali
La triste uscita del Segretario al turismo di Rio sui disabili che, a suo dire, non costituiscono il vero pubblico dei mondiali, per giustificare la carenza di strutture adeguate ai portatori di handicap, è solo una delle ombre che spesso accompagnano i grandi eventi sportivi e i mondiali in particolare.
Ma la World Cup per tanti, non solo tifosi, è anche una festa, un evento da condividere, momento da ricordare. A questo pensano anche le mascotte, introdotte per la prima volta nel 1966 nel mondiale inglese. In quell’occasione era il leone Willie, emblema del Regno Unito e vestito con la maglia con la Union Flag.
Nel 1970 i mondiali del Messico presentarono il bimbo Juanito Maravilla, con immancabile sombrero e simpatiche guanciotte. Divenne molto popolare anche perché furono i primi mondiali ad essere trasmessi in tv.
Quattro anni dopo la Germania, allora ancora divisa, lanciò due mascotte, I due ragazzotti tedeschi “Tip & Tap”, fraternamente abbracciati.
Nel 1978 fu la volta dell’Argentina che presentò il piccolo gaucho della Pampa“Gauchito Mundialito” con frusta e fazzoletto al collo, tipici dei cowboys argentini.
A rappresentare la Spagna nell’82 fu l’arancia – naranja – “Naranjito”, simpatico e vitaminico!
Nel 1986 toccò ancora al Messico che questa volta presentò “Pique” il jalapeño o peperoncino piccante, con baffoni e sombrero, sicuramente buon rappresentante della tradizione messicana.
L’edizione Italia ’90 ce la ricordiamo tutti e senz’altro anche “Ciao” l’iconico giocatore – bastoncino tricolore dalla testa a pallone.
Con USA ’94 tornò dopo diversi anni una mascotte a forma di animale: “Striker the Pup” disegnata niente di meno che dalla Warner Bros per cercare di coinvolgere gli americani in uno sport non particolarmente seguito negli Stati Uniti.
“Footix” è stata la mascotte francese nel 1998: un gallo, simbolo tradizionale della Francia il cui nome era la simpatico combinazione di “football” e “Asterix” il famosissimo Gallo dei fumetti.
In linea con lo spirito dei paesi ospitanti, le mascotte dei mondiali Korea – Giappone del 2002 erano tre personaggi di fantasia Ato, Nik e Kaz, gli Spherix, provenienti da un altro pianeta e giocatori di Atmoball, il calcio del pianeta Aymozone.
Il leone Goleo VI rappresentò la Germania nel 2006 e contrariamente alle mascotte precedenti, questo era un gigantesco peluche accompagnato dalla palla parlante “Pille”, esperta di calcio.
“Zakumi” ha personificato lo spirito sudafricano negli ultimi mondiali. Leopardo dalla chioma verde, il suo nome unisce l’acronimo del Sudafrica e la parola ‘kumi’, che significa ‘dieci’ in molti dialetti locali per sottolineare la ricchezza linguistica del paese.
Brasile 2014 ha già presentato Fuleco, l’armadillo giallo con corazza azzurra per rappresentare il colore del cielo e dell’acqua del Brasile, così pieni di vita. Il suo nome è l’unione di Ful, “Futebol” (Calcio), ed eco, “ecologia”.
Nella pagina ufficiale si può leggere la sua storia: nato da una famiglia di armadilli nel 2000 da allora ha girato l’intero Brasile, per incontrare gente diversa e conoscere le numerose abitudini e caratteristiche di un paese così grande.