Al via i Mondiali. Intanto in Brasile succede che …

Sono cominciati! Un evento atteso in tutto il mondo. Eppure in Brasile qualcosa sta succedendo, i giornali ne parlano, così la televisione. Un video, già diversi mesi fa, denunciava quello che accade in Brasile. Le discussioni si aprono e gli scontri si infiammano

Ci siamo, i Mondiali sono cominciati, il padrone di casa ha vinto con bel 3 a 1, e tutto il mondo di fronte ai maxi-schermi per tifare la propria squadra.
Un patriottismo improvviso che unisce anche chi del proprio Paese non ne vuole più sapere.
Improvvisamente ci si colora della propria Nazione e ci si prepara ad esultare.

Oh Brasile, meta esotica che richiama alla mente caldo, spiagge e vita rilassata, almeno per il vacanziere.
Eppure qualcosa sta succedendo, e non è più tenuto tanto nascosto. La scelta del Brasile come Paese che ospita questo grande evento è nota da anni e le polemiche non sono cosa di oggi né delle ultime settimane. Vecchia storia, insomma. La prima predica “virale” ha ormai un anno.

Ma…REWIND!
Vediamo assieme cosa è successo e perché ci sono tanti no a questo mondiale carioca. Torniamo al 2013 per un momento.

Giugno 2013

Non solo Coppa del Mondo ma anche Olimpiadi nel 2016, i cui preparativi non sembrano esattamente seguire le tempistiche aspettate, un Papa in arrivo.
Eventi di portata mondiale che nelle strade hanno portato proteste e atti di violenza.

Milioni di persone in strada per far sentire la propria voce.
Un via agli scontri scatenati da un fatto apparentemente irrilevante, un incremento di 20 centesimi di Real sul biglietto di bus a Rio de Janeiro.
20 centesimi che nascondono, anzi piuttosto svelano, una realtà fatta di malcontento, costo della vita alto, inflazione, divario tra ricchi e poveri abnorme, sanità ed istruzione che forse non rasentano neanche la sufficienza.

Diventa virale il video di una ragazza brasiliana che dichiara “No, non andrò ai Mondiali di calcio”.

Di cosa parla questo video di 6 minuti?
Semplifichiamo in punti:

  • Quasi 10 miliardi di euro investiti (più della somma delle spese delle 2 edizioni passate, 25 miliardi di dollari)
  • Creazione di Stadi che probabilmente non verranno più usati ma che hanno costi di costruzione prima e manutenzioni poi molto elevati
  • Analfabetismo al 25%
  • Nell’Indice dello sviluppo umano il Brasile si trova all’85esima posizione
  • 13 milioni di persone versano in uno stato di povertà assoluta

Coppa del mondo Brasile  -Foto by https://revolution-news.com/
Coppa del mondo Brasile -Foto by https://revolution-news.com/

In Brasile - Foto by https://revolution-news.com/
In Brasile – Foto by https://revolution-news.com/

Ma come? E tutti i soldi che si guadagnano in questo mese fatto di feste, eventi, partite e un Paese che registra il tutto esaurito probabilmente già da anno?

La giovane brasiliana spiega che non è vero che questi soldi sono un investimento per il paese, non fosse che la maggior parte dei guadagni derivanti dalle vendite dei biglietti andrà alla FIFA, l’indotto dal turismo riempirà prevalentemente le casse degli sponsor, dei finanziatori e di chi è già ricco, la maggior parte della popolazione non trarrà alcun beneficio dalla costruzione di nuovi stadi, degli hotel, dei parcheggi, dei centri commerciali.

Eppure, continua, solo il 10% del totale speso per questo evento di appena 30 giorni basterebbe per costruire ospedali, scuole, infrastrutture utili alla gente, ai brasiliani in stato di bisogno in un Paese che registra sì una veloce crescita, ma dove il divario tra ricchi e poveri non sembra voler diminuire, anzi.

Ma non è finita. Sgomberi, costi di manutenzione dalle cifre da capogiro.
“No, non abbiamo bisogno di stadi, abbiamo bisogno di educazione, alimentazione e salute, che non vuol dire che non faremo più feste. Abbiamo bisogno che la gente possa lavorare in modo sostenibile.”
Conclude così la giovane brasiliana che già lo scorso anno ha dato da riflettere su questo evento già costellato di scontri e violenza.

Giugno 2014

Il Brasile deve vincere due volte, come titola un articolo de La Stampa, non solo una Coppa del Mondo ma anche una sfida sociale, la più difficile e temibile.

Intanto una protesta pacifica si è tenuta a Copacabana, a Rio de Janeiro, organizzata dall’Ong Rio de Paz, ed in questo contesto si è spiegato perché buona parte dei Brasiliani non è entusiasta di questo mondiale, nonostante l’amore indiscutibile per questa disciplina.

Dice Antônio Costa, il responsabile, “Miliardi e miliardi di tasse sono stati spesi per questa Coppa del Mondo in un Paese dove i bambini non hanno accesso ad un’istruzione di qualità, dove la gente muore per mancanza di cure negli ospedali pubblici. Il popolo brasiliano è stato colpito nell’anima e questo è il motivo per cui gran parte dei brasiliani non prova entusiasmo per la Coppa del Mondo. I brasiliani si sono sentiti mancare di rispetto”.

Intanto i primi goal sono stati segnati, i tifosi hanno esultato. E a noi non resta che chiederci, chissà che ne sarà del Brasile.

Per approfondire l’argomento consiglio i seguenti post:

Che succederà in BrasileBlog Cambio Vita

No, non andrò alla coppa del mondoBlog Una finestra sulla Favela

Lo spreco mondiale degli Stadi Brasiliani – Articolo su inkiesta.it.

Brazil is totally screwed – By Foreign Policy

Immagini di copertina: universo7p.it