Somebody di Miranda July e Miu Miu: la prima vera app radicalchic
Amate qualcuno e volete dirglielo di persona seppur lontani? Ci pensa un'applicazione
Noi ragazze radical chic dal gusto un po’ retrò ma attivissime sui social abbiamo un mito: Miranda July.
Vero nome Miranda Jennifer Grossinger, artista, musicista, scrittrice e regista statunitense, nel 2005 vinse la Caméra d’Or al Festival di Cannes con il film indipendente “Me and You and Everyone We Know”, in cui recitava anche da protagonista, dandoci qualcosa in cui artisticamente riconoscerci.
La July ha sempre unito due lati, uno romantico, fantasioso, fatto di un immaginario preciso e mai scontato e un uso esperto delle tecnologie.
Nel 1998, in collaborazione con il compositore Zac Love, la July mise in scena la sua prima performance multimediale intitolata Love Diamond, esportandola in vari teatri e festival degli Stati Uniti. Il successivo lavoro, The Swan Tool (2000), si avvaleva della collaborazione, per gli effetti digitali, del programmatore Mitsu Hadeishi.
Ha scritto racconti, girato video musicali, ci ha regalato “The future”, un meraviglioso secondo film , purtroppo non distribuito in italia (e ringrazio il circuito indipendente del Kino per averci dato l’unica possibilità di vederlo) per poi arrivare a creare insieme a Miu Miu il sistema di messaggistica disponibile per iPhone “Somebody”.
Ipotizziamo di amare qualcuno, ipotizziamo che ci manchi terribilmente e che desideriamo avere una conferma di tale sentimento.
Siamo nel 2014, perché non far sì che la tecnologia ci aiuti?
Grazie al sistema di messagistica emotiva creato dalla July, possiamo recapitare sul telefono della persona più vicina al nostro destinatario il nostro sms in modo da farlo recapitare a voce da un ambasciatore.
Immaginate di essere al supermercato, state comprando una confezione di ravioli precotti monoporzione e spingete malinconici il vostro carrello. A un certo punto qualcuno vi mette una mano sulla spalla e vi dice:” Ti ama, stai tranquilla”.
Le ipotesi sono due: o credete di essere in una commedia indi-hipster di Miranda July o qualcuno ha la vostra stessa app.
Quando la tecnologia si mette a sevizio delle emozioni, quando il telefono diventa l’unico nostro confidente e il nostro computer l’unico custode dei nostri segreti, allora forse è il caso di tornare a un uso un po’ cavalleresco dei mezzi tecnologici.
Avere un ambasciatore telematico, usare le buone maniere sui social network, rendere una giornata piovosa più bella con un filtro di hipstamatic, fare dei video in superotto con il nostro iPhone come quelli di quando eravamo bambine ma, soprattutto, continuare ad essere creativi con quello che caratterizza il nostro tempo e continuare a sognare anche in un mondo dove quasi non ci si guarda più in faccia è una sfida che vale la pena di intraprendere.
Perché quello che conta a mio avviso sono il gusto, le buone maniere e i contenuti. Nella vita come in una app.
Scarichiamola tutti, si trova a questo link.