Le penne a sfera potrebbero scomparire: Bic ci invita a riflettere
Siamo cresciuti con il profumo dell'inchiostro, abbiamo scritto pagine di diario piene di pensieri e d'amore ma ora tutto questo potrebbe non esistere più, perché?
Anche in un periodo di svolte epocali nel quale musicassette e CD hanno lasciato il passo alla musica digitale, le macchine da scrivere sono scomparse e i libri stanno subendo la concorrenza degli e.reader, pochi avrebbero profetizzato che perfino la penna avrebbe subìto una crisi.
Sì, la penna a sfera, quella con l’inchiostro che noi usiamo per scrivere su un foglio.
La multinazionale francese Bic, leader di mercato nel settore delle penne a sfera usa e getta, si è vista costretta a lanciare una campagna pubblicitaria per spingere le persone a non rinunciare alla scrittura manuale.
In effetti con la diffusione sempre più capillare di smartphone, tablet, registratori e computer portatili, sono sempre meno le persone che scrivono a penna.
Nel tempo i modi di fissare i propri pensieri sono cambiati, la penna è stata soppiantata nelle lettere e nelle cartoline, nella scrittura di poesie e romanzi, perfino nella lista della spesa che oramai si fa con apposite app.
L’azienda fondata nel 1945 da Marcel Bich, con questa campagna cerca di far leva sulle emozioni delle persone, chiedendo loro di lottare per il diritto alla scrittura, anche giocando su un calembour “Fight For Your Write” / “Fight For Your Right”.
Forse l’operazione può risultare in pieno conflitto di interessi, tuttavia da una ricerca condotta dall’Università di Washington risulterebbe che scrivere a penna stimola maggiormente le aree del cervello che servono per fissare i pensieri nella memoria.
Quindi la Bic ci sta ricordando che scrivere a mano può essere utile a noi per migliorare le nostre capacità cognitive e anche a loro per mantenere in vita l’azienda.