Addio Alejandro
Un volpino di Pomerania è il triste protagonista di questo racconto. I fatti risalgono a cinque giorni fa, quando, il volpino con il suo umano prendono l’aereo per andare da Phoenix a Newark. L’uomo viene obbligato dalla compagnia, la Delta Air Lines, a posizionare il piccolo nella stiva, come un qualsiasi oggetto ingombrante
Per chi già c’è passato sa quanto sia stressante, sia per il cane che per il proprietario. Un volo tra rumori, al buio, in gabbia, alti e bassi, senza che la sua mamma o il suo papà possano confortarlo, sarebbe sconvolgente per tutti, figuriamoci un cane che non può capire che è solo un viaggio e tutto andrà bene. Alle sei, Alejandro, così si chiama il cane, viene affidato al personale di servizio, alle otto e mezza, gli stessi operatori lo riportano indietro, tra le braccia del suo umano, Michael Dellegrazie, privo di vita. Coperto di bava, con gli occhi sbarrati il povero Alejandro avrà avuto un infarto dalla paura. La compagnia aerea, ovviamente non vuole responsabilità, cerca cavilli e esami clinici per incolpare Michael dell’accaduto, sostengono che il cane fosse già malato. Ma questi mica lo sanno quanto amore può esserci tra un umano e un cane, solo loro possono concepire normale chiudere un cane nella stiva e sopportare uno stress così grande da soli. A noi spiace solo per il cane che ha fatto una morte atroce e nella più completa solitudine. Nel 2017, le compagnie aeree statunitensi hanno trasportato oltre mezzo milione di animali domestici. Di questi, 24 sono morti, 15 sono rimasti feriti e uno è stato perso, secondo i dati diffusi dal Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti. Buon ponte Alejandro, perché questa morte non sia vana, condividiamo perchè le leggi vengano cambiate, i nostri cani devono viaggiare con noi!
doveva rimanere con il suo papà
sempre loro ci rimettono