La storia di un orfano di sette anni, che sembrava un neonato.
“Ho visto la sua foto e quando ho letto che aveva sette anni, non potevo crederci. Mi chiamo Priscilla Morse e un giorno ho visto l’immagine di questo bambino denutrito, magrissimo, sembrava un neonato ma invece aveva 7 anni. Non so perché, il mio istinto mi disse di cercare più informazioni…
Non volevo che morisse solo e sapevo che non sarebbe mai sopravvissuto tutto il tempo che ci avrebbero messo per elaborare ogni documento per le pratiche di adozione. Il suo nome era Ryan e su quel foglio c’era scritto che soffriva di una lunga lista di problemi medici, tra cui microcefalia, paralisi cerebrale, piede torto e scoliosi. Nel 2015 sono riuscita a farlo arrivare al nostro ospedale, nel Tennessee. Appena siamo atterrati, io stessa l’ho portato lì e i medici, quando lo hanno visto, era increduli. Li vedevo, che a malapena riuscivano a trattenere le lacrime. Ho spiegato loro che in molte parti del mondo, ci sono bambini proprio come Ryan, che muoiono soli, abbandonati negli orfanotrofi. Nessuno sa cosa davvero accade nel mondo. Tredici mesi fa Ryan è entrato a far parte della mia famiglia e ora ha otto anni, ha preso peso, grazie ad un sondino. Ha imparato a piangere, quando ha paura o si è fatto male. Sapete, gli orfani non piangono per chiedere aiuto, perché nessuno gli risponde, nessuno si cura di loro. Invece adesso lo sa: se ho fame piango e la mamma mi da da mangiare. Ha instaurato un bellissimo rapporto con ognuno di noi, il suo papà David; i suoi due fratelli Dylan, 14 anni, e Jack, 7; e la sorella McKenzie, 7 anni, che è stata adottata dalla Russia nel novembre 2012 e ha la sindrome di Down.
Ryan è affetto anche da nanismo e nella vita dovrà superare moltissimi ostacoli e so che con un solo anno non potrò cancellare sette anni di abbandono, ma io farò del mio meglio.
Se riuscirà a camminare, noi gioiremo, se imparerà a parlare, noi festeggeremo, ma se non ,lo farà, noi lo ameremo lo stesso.
Eccolo oggi:
Io spero che, condividendo la sua storia con voi, possa ispirarvi ad adottare i bambini bisognosi e speciali, come Ryan. Perché, sono una benedizione.”
Condividete questa storia amici, perché a noi è rimasta nel cuore!