Il futuro della moda? E’ decisamente animal free
Sono gli italiani ad essere i più sensibili in Europa riguardo ai capi creati con materiali animali e sempre di più scelgono l’alternativa sintetica
Articolo scritto da Melania del blog Mel’s Choice
Se pensate che una pelliccia, una borsa o un paio di scarpe possano essere belli e confortevoli solo se fatti in vera pelliccia d’animale o vera pelle, vi sbagliate. Esistono tanti materiali alternativi che possono dare lo stesso risultato sia estetico sia di comodità e, a quanto pare, a parità di comfort sono per primi gli italiani a scegliere capi e accessori in materiali alternativi a quelli animali.
A rivelarlo è un sondaggio d’opinione rivolto a consumatori internazionali e creato da Ispo Ricerche per la Lav, una tra le più importanti associazioni animaliste italiane: l’81,1% di italiani e francesi preferisce fare shopping rispettando gli animali.
La moda animal free si sta facendo sempre più spazio, infatti, e la Lav ha inaugurato un portale lo scorso 25 febbraio dove punta a dare spazio proprio a tutti i marchi, maggiori e minori, che stanno cercando di diminuire gradualmente la presenza di materiali animali dalle loro collezioni: Animal Free Fashion. (www.animalfree.info).
La ricerca ha dimostrato che, nonostante si vedano ancora tanta pelle e tanta pelliccia sulle più importanti passerelle del mondo, in realtà la “moda etica” sta diventando una realtà sempre più presente e sempre più apprezzata: il 78,6% degli intervistati in sei paesi EU (Italia, Francia, Gran Bretagna, Polonia, Germania, Olanda) è propenso all’acquisto di prodotti non animali, a patto però di ricevere informazioni chiare a riguardo. In particolare, è la pelliccia a creare più “problemi” tra gli animalisti e d’altro canto risulta essere il materiale che più facilmente gli appassionati di moda accettano di sostituire con materiali sintetici.
Fra gli intervistati, la questione del rispetto nei confronti degli animali e l’affermarsi di una moda più etica è risultato più importante dello stile e del gusto personali, perché questi non spingono all’acquisto nonostante tutto. Anzi, i prodotti creati con fibre sintetiche o vegetali vengono considerati alla moda, simbolo di una tendenza da seguire e da affermare (e questo specialmente in Italia, sempre secondo la ricerca).
Da anni anche la Peta combatte per una moda cruelty-free (non crudele) e ha assoldato diverse celebrità per le sue campagne “I’d rather go naked than wear fur” (preferisco essere nuda piuttosto che indossare pelliccia) tra cui Pink o la nostrana Elisabetta Canalis.
Ecco alcuni dei marchi più famosi che si dedicano ad una moda cruelty-free:
Stella McCartney, Clavin Klein (fur free dal 1994), DrMartens (esiste una versione vegan dei famosi stivaletti, disponibile su Zalando), Tommy Hilfiger (fur free ma con scarpe e borse di pelle), Vaute Couture (indossata da Ellen Degeneres, Emily Deschanel e Alicia Silverstone).
E voi, siete d’accordo con l’uso dei materiali animali o siete anche voi sostenitrici di una moda animal free?