Bisogna dire stop al bullismo
Purtroppo le storie di bullismo sono sempre più frequenti e se ciò accade la colpa è principalmente nostra. Con nostra intendo di noi genitori, perché il bullismo ormai non viene preso seriamente e, alla fine, è sempre troppo tardi. Oggi vogliamo raccontarvi una storia che Leigh Davey ha pubblicato su Facebook, con la speranza che la sua esperienza possa servire come lezione. Ecco cosa ha scritto:
“La nostra bella figlia si è ritrovata, a scuola, vittima di terribili bulli. Sono stati 7 mesi molto riservati per noi, ci siamo occupati solo di questo in famiglia. Oggi, con tutti questi social media, i bambini (perché sono bambini) pensano che sia giusto inviare messaggi odiosi (anche a me, insieme ai loro genitori che non si assumeranno mai la responsabilità), senza conseguenze. Ho ricevuto chiamate da questi bambini in cui mi definivano una vecchia strega perché ho difeso mia figlia, ho chiamato i loro genitori e li ho pregati di parlare con i loro figli, per chiedergli di smettere. Ho perfino cercato io stessa di parlare con questi bambini, ma i loro genitori mi hanno minacciato, mi avrebbero denunciato per molestie. E i diritti di mia figlia? Il dipartimento dell’istruzione del WA non espelle i bambini dalle scuole per il bullismo, come si suol dire: ogni bambino ha diritto ad un’educazione. E’ stata mandata a casa diverse volte, dopo che gli avevano fatto male. Mi è stato perfino detto: dovresti insegnare a tua figlia come fare faccia ai bulli…
Una sua compagna di classe le ha fatto un video mentre era seduta al suo banco, con le gambe leggermente aperte. Poi lo ha inviato a tutti con una spregevole didascalia sul suo odore. Lo ha pubblicato su Snapchat. Siamo stati in caserma per 90 minuti, mentre la polizia cercava di capire se si trattava di materiale pornografico.
Nostra figlia è stata ridicolizzata per settimane e settimane, e a quella ragazza? Niente, perché non lo aveva caricato con il suo contatto, quindi non si poteva dire chi era stato realmente. Tutto ciò accade perché possono nascondersi dietro uno schermo.
La settimana scorsa abbiamo trascorso oltre 5 ore in ER con psichiatri, medici e infermieri, perché nostra figlia “aveva un piano per suicidarsi”. Martedì devo andare in tribunale per chiedere un ordine restrittivo contro un dodicenne, per tenerlo lontano da lei. Tutto perché, parlando con i suoi genitori, non ho risolto nulla. Non accettano che i loro figli possano essere dei bulli e le scuole non posso prendere provvedimenti…”
La scuola ha un piano di sicurezza per nostra figlia. E il bullo?
“Ha perso solo il privilegio di fare ricreazione. Una punizione di una scuola infantile!
Per favore, in questa orrenda epoca dei social network, controllate i messaggi dei vostri figli. I loro dispositivi sono un privilegio, niente di più, niente di meno, quindi per favore, assicuratevi che siano sempre educati e rispettosi, così come assicuratevi che non siano vittime di bullismo. Insegnate ai vostri bambini a ‘parlare’, non usando una tastiera e non giudicando le differenze altrui.
Il bullismo colpisce tutta la famiglia. Deve fermarsi e deve farlo ora! Non esitate a condividere!”