Molte donne la stanno usando in gravidanza. Scoppia un forte dibattito
Il dibattito è acceso!
Le donne che sono in dolce attesa non dovrebbero bere alcolici, fumare sigarette o assumere droghe, perché potrebbero mettere a rischio non solo la propria salute, ma anche quella del bambino che portano in grembo. E la marijuana? Possono assumerla durante la gravidanza? Tecnicamente si tratta di una droga, seppur leggera, che in alcuni paesi del mondo è anche legalizzata. Ma in gravidanza è consigliabile usarla?
Un recente studio pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine, molte donne assumono marijuana per poter affrontare il fastidio delle nausee mattutine. I ricercatori hanno analizzato circa 220mila donne incinte, diagnosticando nel 2,3% nausee mattutine gravi, nel 15,3% lievi nausee al mattino, mentre nei restanti casi nessun sintomo.
Nelle donne con gravi nausee mattutine, l’11% ha confessato di aver assunto marijuana. Circa il 9% delle donne a cui è stata fatta la diagnosi di nausee lievi ha dichiarato di aver assunto la droga, mentre solo il 4,5% delle donne senza sintomi ha fatto lo stesso.
“Ci auguriamo che il nostro studio possa aiutare i medici a segnalare il fatto che le donne con nausea e vomito in gravidanza hanno maggiori probabilità di usare marijuana”, ha spiegato l’autrice Nancy Goler, ostetrica / ginecologa presso la Kaiser Permanente nel nord della California.
“Le donne in gravidanza devono essere sottoposte a screening e bisogna fornire loro le informazioni sui possibili effetti negativi, pur ricevendo anche opzioni terapeutiche raccomandate dal medico”.
A volte queste donne hanno ammesso di usare l’erba non solo per le nausee mattutine, ma anche per combattere l’ansia. Gli effetti della marijuana sul feto non sono ancora noti, per questo bisognerebbe andarci con i piedi di piombo.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), “le madri possono mettere i loro bambini a rischio di problemi di salute quando li espongono alla marijuana durante la gravidanza”.
La cannabis potrebbe avere un impatto negativo sul cervello dei bambini.