Otto anni di processo per un cane
Otto anni raccontati mentre stringe Max, a momenti gli occhi diventano lucidi, specialmente quando ricorda il giorno del loro “incontro” Max. all’epoca non si chiamava così ma il suo papà ha voluto cancellare tutto del suo passato, nome compreso.”Non era il mio cane, non avevo scelto di avere un cane io, successe per
un caso, un vero imprevisto. Mi era da poco trasferito in questo appartamento, molto umile in una palazzina in periferia. Il mio vicino di pianerottolo era un bell’uomo, distinto, sempre giacca e cravatta, un giorno lo incontrai per le scale con un cucciolo, non mi fermai neanche, non sono mai stato un amante dei cani. Una notte mi svegliai per i rumori, era il cane che piangeva, piangeva perché qualcuno gli stava facendo del male. Al mattino chiamai un’associazione trovata su internet, mi risposero che ci volevano prove, poi chiamai le guardie la risposta fu che rischiavo io una denuncia nel caso la cosa non fosse stata confermata da un medico. I giorno passavano, il cucciolo era nelle mani dell’orco, così un pomeriggio, approfittando dell’assenza dell’aguzzino e del fatto che il cane fosse in balcone, il ragazzo ha scavalcato e rubato Max. La sera in casa sua si scatenò una guerra, il giovane scappa con il cane e la polizia lo rintraccia e lo porta in caserma, il cane lo nasconde dai genitori. Otto anni ci sono voluti per dimostrare che il cane era maltrattato, otto anni di soldi in avvocati, otto anni insieme, mai un giorno l’ho lasciato, la paura che potesse rubarmelo era troppa. Il giudice alla fine ha capito che io avevo cercato le strade giuste ma lasciato solo ho agito nell’interesse del cane! Ne è valsa la pena, questo abbraccio che mi regala tutti i giorni mi ripaga di tutto, avessi saputo prima quanto amore danno i cani!
Così si lascia andare sul suo profilo
Solo chi ha un cane può capire lo sguardo di questa fantastica coppia
è una vera liberazione