Le parole di una mamma per le sue bambina con sindrome di Down

Le parole di Kelly per tutta la gente che cerca di darle consigli su come educare le sue figlie con sindrome di Down

Kelly Dirkens è una donna, che insieme a suo marito ha deciso di adottare due bambine con la sindrome di Down. Ovviamente la scelta di questi genitori, ha portato anche delle conseguenze. Una di questa è che spesso, la donna, quando è in giro con le sue figlie viene giudicata e gli viene detto come dovrebbe comportarsi.

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Poco tempo fa, Kelly ha vissuto una nuova esperienza proprio su questo. Questa mamma, era uscita con la sua bambina più piccola a fare la spesa e una signora, che non aveva mai visto in vita sua, l’ha giudicata perché sua figlia era nel passeggino. Le ha detto: “Facendo così, la tua bambina sarà viziata e non imparerà mai ad essere indipendente!” Kelly ovviamente, voleva risponderle male, però, poi ha pensato che le decisioni prese con rabbia sono raramente la cosa giusta da fare. Così ha baciato la testa della piccola ed è andata via. Una volta a casa, questa mamma ha deciso di scrivere una lettera, con parole molto forti, che ha fatto impazzire il web. Ha scritto: “L’ho già sentito prima, che io rovino mia figlia. Siete tutti convinti che non imparerà mai ad essere indipendente. Ti ho sorriso, ho baciato la sua testa ed ho continuato a fare la spesa. Se solo sapessi quello che so io. Se solo sapessi come ha trascorso i suoi primi dieci mesi di vita, completamente sola nella sua culla, senza nessuno che la confortasse. Se solo sapessi il suo aspetto quando il dipendente dell’orfanotrofio, me l’ha data in braccio per la prima volta. Fugaci momenti di serenità, mischiati a pure terrore. Nessuno l’aveva mai tenuta così prima e non aveva idea di cosa avrebbe dovuto fare. 

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Se solo sapessi che rimane sempre nella sua culla dopo essersi svegliata, senza mai piangere, perché fino ad ora nessuno l’avrebbe mai ascoltata. Se solo sapessi che l’ansia è parte della sua vita. Se solo sapessi che la bambina nel passeggino è molto indipendente e noi passeremo, ore, minuti, giorni ed anni cercando di scavalcare la parte del suo cervello, che urla: “trauma” e “non sicuro.”

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Se solo sapessi quello che so io. Se solo sapessi che mia figlia piange quando viene messa a terra e non quando la prendiamo in braccio. Se solo sapessi che canta la appena si sveglia, per farsi prendere dalla culla, perché sa che qualcuno con le sue chiacchiere la prenderà in braccio e le cambierà il pannolino.

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Se solo sapessi quello che so io. Rovinare mia figlia è il lavoro più importante che io abbia mai avuto ed è un privilegio per me. Lo farà ancora per un po’, o fino a quando me lo permetterà, perché sta imparando che ora è al sicuro. Che lei è parte di una famiglia. Che lei è amata! Se solo sapessi prima di parlare…”

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Le parole di Kelly, dovrebbero far riflettere tutti sul giudicare e sul dare consigli a chi non li ha mai chiesti. Se siete d’accordo con il nostro pensiero, condividete con i vostri amici, la lettera di questa madre.

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