“Si è avvicinato a me e sembrava avercela con la mia pancia”
“Voglio raccontarvi la mia storia e ciò che mi è successo perché spero riesca ad insegnarvi qualcosa e farvi capire che nella vita non bisogna mai sottovalutare nulla. Mi chiamo Alhanna Butler e un po’ di tempo fa ho scoperto di essere in dolce attesa. Ero felicissima, il mio compagno lo era… con noi viveva anche Keola, una bellissima esemplare di akita giapponese, un cane che nel suo paese d’origine è considerato uno dei più fedeli all’uomo e un cane baby-sitter.
Ma nonostante ciò, la gente mi disse che con un bambino tutto sarebbe cambiato. Che avrei dovuto disfarmi di lei e pensare all’incolumità del mio bambino. Ma io non ne ho mai trovato il motivo, faceva parte della mia famiglia e di certo non l’avrei abbandonata in quel modo!
Ma poi, durante i 9 mesi qualcosa è cambiato… ho iniziato a soffrire di un forte mal di schiena e ad ogni controllo, mi dicevano sempre la stessa cosa, era il peso del bambino. Sono sempre stata molto mingherlina, quindi tutto quel peso gravava sulla mia schiena…
Poi un giorno, all’improvviso, Keola ha iniziato a comportarsi in modo strano. Mi seguiva ovunque, come se volesse proteggermi da qualcosa. Abbaiava alla mia pancia, si lamentava, piangeva… era strano il suo comportamento. Ho pensato fosse gelosa e ho iniziato a spaventarmi. Così ho chiesto consigli su internet, su cui avrei potuto gestire questo suo strano comportamento dopo la nascita del bambino. Ma mai mi sarei aspettata risposte del genere…
La gente iniziò a scrivermi che dovevo recarmi subito in ospedale, che il mio cane cercava di dirmi qualcosa, che loro sentono cose, che il loro istinto non fallisce… perfino mia madre, dopo aver visto la foto, mi ha chiamato e mi ha detto: figlia mia, vai a fare un controllo… così sono andata in ospedale e preteso dei controlli più approfonditi.
I medici scoprirono una gravissima infezione ai reni che stava compromettendo la mia salute e quella del mio bambino. Mi hanno ricoverato d’urgenza e mi hanno sottoposto subito ad una cura antibiotica molto forte. Qualche giorno dopo sono anche svenuta, i medici erano davvero preoccupati. Io ero lì, terrorizzata, l’unica cosa che volevo era ringraziare e abbracciare la mia Keola, avevo bisogno di lei. Sono stata tenuta sotto osservazione fino alla fine della mia gravidanza. Per fortuna, poi, tutto si è risolto e ho potuto abbracciare il mio bambino, Lincoln.
Sono tornata a casa dalla mia famiglia, felice e grata al mio cane, se non fosse stato per lei, oggi non sarei qui a potervi raccontare la mia storia e probabilmente non avrei potuto mostrarvi il mio bambino. Inutile dirvi che, oggi, lui e Keola sono inseparabili!”