Benji, il cucciolo di un militare avvelenato dalla gente del posto
Il Sergente Laza non riesce a credere che qualcuno sia stato capace di avvelenare i poveri Turbo e Benji
Non è la prima volta che vi raccontiamo storia di sergenti e militari impegnati nelle guerre, che stringono rapporti di amicizia straordinari con dei cuccioli conosciuti sul campo di battaglia. Quella di oggi è davvero speciale ed ha come protagonisti il Sergente maggiore Laza, Turbo e Benji, due cuccioli randagi conosciuti sulle strade del paese in cui il militare era in servizio.
Nei momenti difficili in cui un militare si trova in combattimento a tantissimi chilometri di distanza da casa, il conforto di un cagnolino può diventare davvero indispensabile.
Laza aveva conosciuto e adottato Turbo e Benji e aveva stretto con loro un rapporto davvero meraviglioso. Purtroppo, nella zona del mondo in cui si trovava Laza, i cagnolini randagi vengono considerati semplicemente come fastidiosi. E spesso i cittadini se ne vogliono solo sbarazzare. Per farlo, usano delle pratiche davvero terribili, come l’avvelenamento.
Un giorno, il Sergente maggiore si è accorto che i suoi due cagnolini erano stanchi, non mangiavano e vomitavano in continuazione. La stessa notte, il povero Turbo è morto. Qualcuno li aveva avvelenati entrambi e Benji, se qualcuno non fosse intervenuto, avrebbe fatto la stessa fine del suo fratellino peloso.
Il disperato tentativo di salvare il povero Benji
Ad aiutare a coltivare i rapporti che i militari stringono con i cagnolini randagi durante le missioni, gli Stati Uniti D’america hanno istituito la Paws of War. Si tratta di un’associazione che fornisce cure veterinarie gratuite a questi cuccioli e li aiuta a tornare in America con i loro nuovi proprietari.
Disperato per la sua situazione, il Sergente Maggiore Laza ha chiesto aiuto proprio a questi straordinari volontari. Persone che hanno iniziato fin da subito a fare di tutto pur di salvare quel cagnolino avvelenato.
Hanno raccontato la storia di Benji e di turbo sui loro canali social. Poi hanno aperto una raccolta fondi per raccogliere il denaro necessario per le cure mediche del cucciolo ancora in vita.
Il sergente maggiore dell’esercito Laza non sopporta di vedere soffrire il povero Benji. Ed è grato di avere il sostegno di un’organizzazione come Paws of War.
Il cucciolo sta lottando con tutte le sue forze per sopravvivere e ci auguriamo tutti che stia presto meglio.